Denominazione: Da Giaroni (comune di Fonzaso) al Col di Baio.
Caratteristiche: Si percorre in parte la strada tracciata ed utilizzata dall’esercito austro-ungarico nel corso dell’anno di occupazione (novembre 1917 – ottobre 1918).
Difficoltà: Nessuna, escursione senza difficoltà, la prima parte è ripida, poi è una piacevole passeggiata.
Punto di partenza: Si può giungere in auto fino a poche centinaia di metri oltre l’abitato di Giaroni, a quota 330, in direzione della Val Serana; qui vi è un piccolo spiazzo per parcheggiare poche auto.
Periodo dell’anno consigliato: Qualsiasi periodo, con un po’ di cautela in caso di innevamento al di sotto dei 700 metri di quota.
Attrezzatura: Normale da escursionista.
Tempo e percorrenza: 3 ore e mezzo circa per la sola andata.
Dislivello: 900 metri di dislivello in salita.
Descrizione: Da Giaroni si segue un primo tratto della strada ripida, ma percorribile anche con automezzi fuoristrada, fino all’altezza del bivio (quota 450) – crocifisso sulla destra) che conduce alle case Cambruzzi. Qui si tiene la destra a salire su mulattiera che prosegue a tornanti per superare lo sbalzo di rocce che dominano la valle del Cismon. A quota 650 circa vi è, una decina di metri a destra del sentiero, un bel punto panoramico da dove si spazia con la vista sul lago del Corlo, Arsiè e Fonzaso. Raggiunta a quota 716 casa Maserada, l’itinerario segue un’ottima strada percorribile con qualsiasi mezzo, che porta con limitata pendenza fino alla statale 141 Cadorna, a quota 1067, nei pressi di località Col di Baio (la strada ha ormai sostituito la vecchia mulattiera della quale non rimangono che alcune tracce all’interno del bosco e su qualche prato attraversato). Seguita la strada statale a destra verso Cima Grappa, dopo circa 300 metri si piega a sinistra e si procede, seguendo i piloni di una ex sciovia, passando a fianco ai casoni Bolin, ai casoni Baio e procedendo fino alla cima a quota 1203. Il ritorno può seguire la stessa via in 2 ore.
La Guerra: Il sentiero originario venne utilizzato per portare in quota munizionamenti e viveri per le truppe schierate nel settore Prassolan – Monte Pertica e per l’artiglieria che era schierata numerosa su tutta la dorsale Monte Roncon – Monte Prassolan, con i fulcri a Monte Fredina e Monte Cismon. Il con di Baio era anche nodo fondamentale per lo smistamento dei materiali che giungevano dalle teleferiche poste sui versanti ovest del Massiccio. Addirittura una diramazione scendeva fino alla valle dello Stizzon che percorreva per un lungo tratto in piano, per raggiungere quota 433 al ponte d’Avien, altro polo di smistamento. Casera Bolin era servita da un acquedotto che, passando per il Col di Baio, portava l’acqua pompata dal basso (dal Cismon e da due piccole sorgenti) fino a Monte Prassolan. Il Col di Baio e la prima bastionata di Monte Roncon furono teatro di una breve ma cruenta battaglia nei primi giorni dell’invasione del territorio Feltrino ad opera dei tedesche e degli austrungarici e, precisamente il giorno 14 e la notte sul 15 novembre. Si fronteggiarono Alpini dei battaglioni Val Natisone, Val Tagliamento e Monte Matajur, da una parte, e gli Schützen del 3° reggimento, dall’altra.
(Tratto da Sentieri di Pace sulle tracce della Grande Guerra - Progetto a cura del comune di Seren del Grappa)