È con grande gioia che finalmente siamo riusciti a dare una veste più moderna al nostro sito in relazione alla pubblicazione degli eventi da noi organizzati. pertanto vi invito a consultare questo nuovo link: https://www.montegrappa.net/2023/ che diventerà anche la nostra home page di riferimento. L'accesso a questo sito web rimarrà sempre disponibile in quanto la grande quantità di materiale qui pubblicata, soprattutto la parte che riguarda la storia per il nostro Massiccio del Grappa è molto importante e non vogliamo venga persa. In futuro potrete sempre accedere tranquillamente anche da nuovo sito direttamente su questo vecchio portale.
Il vecchio portale non verrà più aggiornato, ma verrà riorganizzato nei mesi a venire per non disperdere i frutti del lavoro di più di vent'anni di attività.
Vi ringraziamo della vostra costante presenza e fruizione di questo sito, importante riferimento del Massiccio del Grappa.
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11 febbraio 2017 Ciaspolata luna piena - 18 febbraio 2017 Ciaspolata al tramonto - Storica del 28 maggio 2017 - Giro delle Tre cime - Ricognizione ai piedi delle Tofane - Luna piena 5 agosto - Stelle Cadenti 12 agosto
Eventi 2016
Col Moschin
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Le vie del Grappa
La moschina
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Primavera
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Camminata al Tramono in Grappa
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Alba in Grappa
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Ascesa a Malga Cere
10 gennaio 2016 ascesa a malga Cere
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Il comandante di compagnia e i comandanti di plotone stabilivano il tracciato della linea, le opere di fiancheggiamento e gli ostacoli, il profilo dei ripari, la distanza e il numero delle traverse e altre opere complementari; infine indicavano l’andamento dei camminamenti.
La trincea doveva adattarsi al terreno, seguendo un andamento irregolare, in linea retta per ottenere il fiancheggiamento, cioè poter colpire la posizione nemica di fianco, nel senso della sua maggior lunghezza.
Il percorso non doveva, quindi, avere punti con angoli troppo acuti. Le sporgenze lungo il percorso della trincea erano postazioni per le mitragliatrici o piccoli mortai per un tiro di “fiancheggiamento assoluto”.
Su molte trincee si può ancora scorgere la traccia dello scalino che serviva ai soldati per appoggiarsi per il tiro radente. Talvolta sul gradino si teneva pronto uno scudo d’acciaio da mettere a posto sul parapetto per riparare il tiratore. La larghezza della trincea doveva essere non più larga di quanto occorreva al soldato in completo assetto a passare senza difficoltà. Ogni 20-30 metri veniva scavata nella parete una nicchia ove i soldati potevano scansarsi per non intralciare il trasporto dei feriti. Per ripararsi dalla pioggia, dal vento e dalla neve, si adoperavano tavole rivestite di carta catramata, poi ricoperte di terra e sistemate in modo da poterle togliere con rapidità.
TERRA DI NESSUNO.. Autunno 1917 alture dei sette comuni.
Dopo l'offensiva dell'autunno del 1917, l'avanzata delle truppe austo-ungariche si era arrestata. Ora anche la zona di Belluno era occupata dall'imperial-regio esercito della monarchia danubiana. Sulle alture dei Sette Comuni infuriavano ormai le intemperie; lunghe nevicate e piogge torrenziali sferzavano a ritmo alterno le varie postazioni militari. Gli avvallamenti si andavano sempre più riempiendo di neve ed il sole non era più in grado di far fronte ai primi rigori dell'inverno imminente.
Nelle trincee della prima linea si trovava una compagnia alpina di Kaisersch ützen. Il monotono servizio quotidiano l'aveva ormai costretta a subire apatica l'irrigidimento d'una estenuante guerra di posizione. Alle poche ore di riposo nell'umidità delle caverne, seguiva un turno di guardia in trincea. Fra i sacchi di sabbia, a distanza irregolare erano collocati gli scudi di protezione con feritorie strette che permettevano ai tiratori scelti di spiare il nemico e di puntare con massima precisione i loro fucili dotati di dispositivi di mira a cannocchiale.
Memoria sui lavori difensivi eseguiti sul Grappa prima di Caporetto
Antonio Dal Fabbro (Milano 1866 – Belluno 1929), sottotenente del genio venne promosso tenente nel 1888 e l'anno successivo assegnato al 4° reggimenti genio pontieri e trasferito nel 1893 alla direzione del genio di Verona. Prese parte alla campagna d'Africa, rimpatriato venne destinato alla direzione del genio di Messina ove progetto e diresse la costruzione del Santuario di Antemare e la strada Peloritana. Nel 1900 ritornò al 4° genio pontieri e nel 1901 venne promosso capitano a scelta per esami. Nel 1903 venne destinato all'Ispettorato generale del genio e poi alla sottodirezioni di Udine e Belluno dove dal 1905 fino allo scoppio della 1ª guerra mondiale diresse la costruzione dei forti Cima Campo, Cima Lan e Lisser e delle difese campali nella val Brenta – Cismon; nel 1910 venne promosso maggiore a scelta per meriti eccezionali e tenente colonnello nel 1914. Allo scoppio delle ostilità fu comandante del genio della Fortezza Brenta – Cismon e poi della 15ª divisione.
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