IL VOLO LIBERO NASCE ufficialmente in Italia verso la metà degli anni Settanta quando qualcuno compra in America e si costruisce in garage quella che sarà la madre dei deltaplani: l'ala Rogallo. Era stata progettata negli anni sessanta da un ingegnere della Nasa come sistema di atterraggio delle navicelle spaziali ma le avevano preferito i paracaduti. L'idea geniale è stata adattarla al volo umano, attaccandoci sotto un pilota. Inutile dire che le prime ali erano molto diverse dalle attuali e anche molto più pericolose. Del resto si era agli esordi e molte conoscenze sono arrivate solo più tardi, con l'esperienza e gli studi dei primi “pionieri”. Una volta risolti i più gravi problemi di sicurezza il nuovo sport ha visto aumentare costantemente il numero di praticanti ma tutti gli anni 80 sono trascorsi in una sorta di anarchia normativa che ne ha penalizzato la diffusione. La rivoluzione è del 1990. Arrivano delle regole certe per le scuole (che ancora oggi, pur vetuste, sono di riferimento per molti paesi europei) ed è subito un successo, complice anche l'arrivo di un nuovo mezzo volante: il parapendio. Si tratta anche qui di un “adattamento”: alcuni intrepidi piloti francesi avevano cominciato ad usare i paracaduti da lancio per scendere dalle montagne. La grande praticità del mezzo (nei primi anni tutto l'occorrente stava in uno zaino di 7/8 kg) ne ha decretato l'immediato successo: era (ed è) impossibile trovare una macchina volante più semplice, leggera, trasportabile e facile da pilotare.
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Con l'aumento vertiginoso dei praticanti sono cresciuti anche gli investimenti delle ditte specializzate e di conseguenza i mezzi si sono rapidamente evoluti. Nel 1989 fare pochi minuti di volo in parapendio era un sogno. Già nel 92 si passavano agevolmente le 3-4 ore di permanenza in aria. Le distanze coperte sono aumentate di conseguenza: attualmente il record mondiale di distanza in deltaplano è di oltre 600 km mentre i parapendio si sono fermati intorno ai 400 e qualcosa... Al grande successo del parapendio ha fatto da contrappunto la crisi del deltaplano che, essendo più impegnativo sia come pilotaggio che soprattutto come logistica, ha visto diminuire negli anni il numero di praticanti. Dopo il boom dei primi anni Novanta il fenomeno si è stabilizzato. Le prestazioni dei mezzi sono cresciute in maniera più discreta e molta attenzione è stata rivolta all'aspetto sicurezza. Sono comparse le protezioni dorsali sugli imbraghi e molti accorgimenti tecnici sulle vele per renderle sempre più sicure. Gli zaini sono cresciuti di conseguenza e ora pesano una ventina di chili, ma ne vale la pena. Esistono comunque attrezzature specifiche da paralpinismo che utilizzano materiali speciali e pesano meno di 10 kg. Anche il numero di nuovi praticanti ha seguito questo trend e dopo una piccola crisi intorno al 2000 ora in Italia iniziano a volare circa 700 persone all'anno. I praticanti totali sono stimati tra i 5 e i 7 mila. >>INFO VOLO BIPOSTI << richiesta informazioni su voli in biposto |