Questo sito è un sito sicuro e non utilizza cookie di profilazione ma cookie tecnici per ricordare le scelte dell'utente. Il sito consente anche l'invio di cookie di terze parti. E' comunque possibile scegliere, nella pagina dell'informativa estesa, di negare il consenso all'installazione di qualunque cookie. per maggiori informazioni visita l'informativa estesa cliccando sul link sottostante. La prosecuzione della navigazione attraverso il sito dell'Associazione Montegrappa.org mediante accesso ad altra area del sito o selezione di un elemento dello stesso (ad esempio, di un'immagine o di u link) comporta la prestazione del consenso all'uso del cookie.

 
CPT certificationCPT certificationCPT certification

Cerca

È con grande gioia che finalmente siamo riusciti a dare una veste più moderna al nostro sito in relazione alla pubblicazione degli eventi da noi organizzati. pertanto vi invito a consultare questo nuovo link: https://www.montegrappa.net/2023/ che diventerà anche la nostra home page di riferimento. L'accesso a questo sito web rimarrà sempre disponibile in quanto la grande quantità di materiale qui pubblicata, soprattutto la parte che riguarda la storia per il nostro Massiccio del Grappa è molto importante e non vogliamo venga persa. In futuro potrete sempre accedere tranquillamente anche da nuovo sito direttamente su questo vecchio portale.

Il vecchio portale non verrà più aggiornato, ma verrà riorganizzato nei mesi a venire per non disperdere i frutti del lavoro di più di vent'anni di attività.

Per accedere al nuovo portale fare clic qui con l icona del puntatore freccia disegno vettoriale piatto illustrazione piatta per la progettazione di banner 187534304 1322857249

Vi ringraziamo della vostra costante presenza e fruizione di questo sito, importante riferimento del Massiccio del Grappa.

 

Ultime foto pubblicate in Foto Gallery

11 febbraio 2017 Ciaspolata luna piena - 18 febbraio 2017 Ciaspolata al tramonto - Storica del 28 maggio 2017 - Giro delle Tre cime - Ricognizione ai piedi delle Tofane - Luna piena 5 agosto - Stelle Cadenti 12 agosto

IscrizioniOnline

Museo del recuperante Carpanè San Nazario

recuperante 01 IL MUSEO DEL RECUPERANTE Carpanè di San Nazario

Orario di apertura al pubblico:
sabato e domenica, ore 15-18 Visita gruppi su prenotazione, in orario d'ufficio
L’armistizio del 4 novembre 1918 sanciva la fine delle ostilità di quella che venne chiamata la “GRANDE GUERRA”.

Lentamente, le armate che per anni avevano dato vita a battaglie sanguinose senza esclusione di colpi, se ne andarono. Le montagne e le pianure rimasero disseminate di cimiteri che raccoglievano i resti di centinaia di migliaia di soldati che su di esse avevano lasciato la giovane vita.

Enormi quantità di materiali “bellici” di ogni genere rimasero abbandonati nelle trincee, negli accampamenti, nei depositi, nei boschi e nei pascoli, tornati finalmente silenziosi.
La ricerca ed il recupero di materiale di particolare interesse, quello cioè che poteva essere nuovamente e a breve tempo riutilizzato (armi, munizioni, esplosivi, ecc.), venne condotta da pochi reparti dell’esercito, incaricati di una bonifica sommaria, portata a termine in luoghi di facile accessibilità per la presenza di strade, teleferiche o altre strutture che ne rendevano agevole il trasporto in pianura.

Nel frattempo, iniziava il dramma del ritorno delle famiglie degli sfollati alla propria terra, dove trovarono solo rovine, pascoli sconvolti dalle granate, boschi sradicati dalla furia dei cannoni. Il primo inverno di pace era alle porte, ma scarseggiava il cibo, il lavoro e, per i soldati che smettevano il “panno grigioverde” per tornare alla normalità, si prospettava un periodo di miseria e povertà senza uguali.

recuperante 02 Per venire incontro alle esigenze sia dell’industria italiana, che nello sforzo bellico aveva esaurito le scorte di materie prime, sia dei tanti che, al termine del conflitto, avevano perduto ogni bene, il lavoro, la casa e si trovavano nella povertà più assoluta, negli anni venti il governo emanò un decreto che legittimava il recupero di materiale bellico.
Nacquero così i “recuperanti”, che iniziarono a raccogliere quel che la guerra aveva lasciato in gran quantità: materiali “nobili”, quali il piombo, l’ottone e il rame, che venivano accatastati in posti di stoccaggio temporaneo per poi essere venduti.
Il piombo era ricavato dallo scaricamento dei proiettili shrapnell inesplosi o ancora da sparare ammucchiati nelle riservette delle munizioni (le normali pallette tonde che venivano proiettate sul bersaglio in alternativa alla frammentazione dell'involucro dei proiettili). L'ottone era fornito dai bossoli contenenti la carica di lancio dei proiettili, il rame dalle corone di forzamento poste alla base dei proiettili stessi dai quali si otteneva anche ferro e ghisa.
La ricerca e la raccolta dei residuati bellici produssero un po' alla volta specifiche competenze, personali e di paese: i maschi adulti si dedicavano a scavare per trovare le trincee, i depositi e, dentro essi, i grossi calibri che generalmente venivano disinnescati e tagliati sul posto; bambini/e e ragazzi/e, dagli otto ai quattordici anni, andavano "alla spigola", in cerca delle schegge e dei piccoli calibri; le donne, infine, dovevano provvedere a portare in quota, spesso giornalmente, il cibo per i "recuperanti" e riportare a valle il carico della roba trovata.
L’attività era pesante e pericolosa: in questa prima fase, data l’abbondanza di materiale di ogni genere, molti erano ancora gli ordigni inesplosi, che provocarono numerosi incidenti mortali.

recuperante 03 Col passare degli anni si tornò alle occupazioni più consuete: l’agricoltura e la nascente industria tornarono ad occupare la popolazione.
Dopo qualche anno, le mire coloniali del regime fascista, messe alla frusta dalle gravose sanzioni imposte al nostro paese, diedero nuovo impulso all’azione dei recuperanti. La penuria di materie prime scatenò una nuova ondata di bonifica dei campi di battaglia.
Mentre negli anni immediatamente successivi alla guerra l'opera di recupero aveva interessato i soli materiali nobili e di pronto reimpiego (in primo luogo esplosivi, materiale da costruzione, armi per la caccia, rame, ottone, piombo), durante il periodo fascista iniziò il recupero del ferro, che portò, ad esempio al sistematico smantellamento delle opere corazzate, con l’asportazione delle cupole blindate per l’artiglieria, oppure la demolizione di opere difensive in cemento dalle quali venivano tolte le parti metalliche delle strutture portanti, ma soprattutto lo scaricamento delle granate, di ogni calibro e genere, anche al fine di ricavare l'esplosivo contenuto, che veniva poi utilizzato nelle opere di brillamento di cave, ma soprattutto per spaccare macigni e ceppi di legno al fine di ottenere legna da ardere. I proietti potevano essere disinnescati oppure aperti con l'utilizzo di piccole cariche esplosive. Queste operazioni venivano eseguite il più delle volte in modo impeccabile, come del resto era necessario. Due etti di tritolo per aprire i colpi da 149, circa tre chilogrammi per i grossi proiettili da 305. A volte si utilizzava il tritolo ricuperato dai 149 per aprire i 305. Il giusto dosaggio di esplosivo era fondamentale per la riuscita dell'operazione. Così la montagna, che negli anni della guerra aveva accolto nel suo grembo centinaia di morti caduti sotto i colpi dell'avversario o uccisi dal freddo e dalle valanghe, dovette nuovamente assistere alla morte di numerosi di questi “disperati” che, alle prese con gli ordigni bellici, venivano falciati dalle deflagrazioni durante le opere di scaricamento.
recuperante 04 La ripresa economica per qualche anno ripose il mestiere nel dimenticatoio, sino a quando, nel corso degli anni settanta e ottanta, cominciò una nuova era.
L’attività dimenticata riprese vita con i nuovi recuperanti che, nutrendosi delle esperienze, dei racconti e della pratica dei vecchi, iniziarono un cammino tracciato dalla passione.
Non più oggetti cercati per essere venduti, ma amorevolmente raccolti per rimanere a testimonianza delle sofferenze quotidiane patite dai soldati dei tanti eserciti impiegati nelle nostre terre. I nuovi recuperanti affinano le loro capacità di ricerca studiando e poi pianificando a tavolino le uscite, grazie alla documentazione storica in loro possesso e a quella consultabile nelle numerose fonti disponibili (archivi storici nazionali ed esteri, diari di reparti o di singoli combattenti di allora, ecc.).
Grazie alla loro passione fioriscono mostre, convegni, nascono musei privati, vengono recuperati siti o manufatti della Grande Guerra, vengono dati alla stampa ogni anno centinaia di libri che trattano l’argomento. Un dibattito frizzante e vivace che coinvolge a tutti i livelli. A questi frutti positivi si affiancano purtroppo anche gli eccessi perpetrati da pochi, che in dispregio di qualsiasi norma di comportamento, spogliano i siti della guerra a scopi meramente commerciali e di lucro personale.

La passione, l’amore per la storia, per la montagna, e la necessità di mantenere viva la memoria di un periodo che ha segnato senza uguali tutte le nostre famiglie, con l’unico scopo di tramandarne la memoria alle giovani generazioni, sono le principali motivazioni per continuare la ricerca di un patrimonio che inesorabilmente sta andando distrutto.

Per ricordare dunque l’epopea dei recuperanti, la Comunità montana del Brenta ha allestito questo museo, il cui nucleo è costituito dalla raccolta di Serafino Gobbo, arricchita da ulteriori pezzi donati da privati e allestito con la preziosa consulenza dell’ “Associazione ricercatori e amici della storia - Marostica”.

<<< MATERIALE FOTO E TESTI DELLA COMUNITA' MONTANA DEL BRENTA>>>

Abbiamo 350 visitatori e nessun utente online

Vieni a volare con noi

Vi consiglieremo uno dei migliori staff di piloti con il maggior numero di ore volo per la vostra sicurezza e il vostro divertimento.

I BIPOSTI Il modo più semplice per avvicinarsi al volo libero è provare un volo in biposto con un pilota specificamente abilitato (e assicurato). Volare in doppio con i piloti del MONTEGRAPPA è molto semplice.

Fie sito

Le iscrizioni 2023 sono aperte diventa socio tessera validità 1 anno dalla data di emissione.

anno sociale 2019 700x450

 

CS3G

 

montegrappa net

raccontiamo

Iscriviti alla News Letter

Compila il form seguente per procedere all'iscrizione alla nostra news letters. Ricevete le informazioni esclusivamente e solo delle nostre iniziative.

  
CAPTCHA
Potenziato da by JoomlaShine

* Ai sensi del DL 196 del 30.06.2003  art. 7 e art. 13 in vigore dal 04.01.2004 sulla tutela dei dati personali, “Associazione Montegrappa.org La informa di quanto segue:
I dati personali che Lei vorrà liberamente comunicarci compilando il questionario verranno registrati su supporti elettronici protetti e trattati in via del tutto riservata da Associazione Montegrappa.org per le proprie finalità istituzionali, connesse o strumentali alla attività dell'azienda medesima e per sottoporre alla Sua attenzione materiale informativo, pubblicitario o promozionale.
2. Secondo quanto previsto dall'art.13 della legge, in qualsiasi momento e in modo del tutto gratuito Lei potrà consultare, integrare, far modificare o cancellare i Suoi dati, od opporsi in tutto o in parte al loro utilizzo ai fini previsti dal punto 1, inviando una mail a attivita@montegrappa.net

Joomla templates by Joomlashine