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Studi e ricerche di Danzi Fabio

DANZI FABIO nato a Bassano del Grappa nel febbraio 1960.
Da giovanissimo mi appassiono al mondo animale e a soli dieci anni inizio a leggere i primi libri di storia naturale.
A dodici anni inizio “per gioco” a raccogliere e conservare i primi insetti.
Tra i mesi di marzo e aprile del 1973 fu organizzata a Bassano del Grappa, al Palazzo Sturm, la mostra delle collezioni naturalistiche di Meneghetti Ferruccio.
In questa mostra fu dato ampio spazio all'entomologia e furono esposti coleotteri e farfalle di tutto il mondo.
Questa mostra la visitai ben quattro volte e per me, come per altri giovani, fu lo stimolo a proseguire le “ricerche”.

Quattro anni più tardi ebbi la fortuna di conoscere personalmente il Meneghetti e tra noi nacque un'amicizia, nonostante la gran differenza d'età (Il nonnino, così lo chiamavo, aveva già compiuto ottantadue anni).

Grazie agli insegnamenti del Meneghetti la mia collezione s'ingrandiva e nei primi anni 80 partecipai assieme ad altri giovani ricercatori alla scrittura del libro “Il Grappa un patrimonio ambientale “uscito nel dicembre 1985, a cura del Cai, sezione di Bassano.

Al libro fece seguito la mostra al Palazzo Agostinelli a Bassano del Grappa, ove esposi parte della mia collezione di farfalle e coleotteri. Detta mostra fu allestita anche a Feltre e Belluno.

Nel frattempo la raccolta prendeva sempre più impronta professionale e per classificare tutto il materiale raccolto si rese necessario l'acquisto di vari libri specialistici, anche stranieri, scritti in francese e tedesco e l'acquisto di un buon microscopio stereo.

Nel 1992 esce nel bollettino della Società Entomologica Italiana la prima segnalazione per il Veneto di un coleottero, Musaria nigripes, da me raccolto sul Monte Tomba, Massiccio Monte Grappa.

Negli anni a seguire scrissi vari articoli sugli insetti nel bollettino del Cai Bassano, con la speranza che qualche giovane fosse contagiato dalla mia passione.

Nei primi anni 90, con l'amico Zona Alessandro di Bassano del Grappa mi dedicai allo studio dei coleotteri scarabeidi del M. Grappa e il lavoro svolto fu pubblicato nel 1995 sul Bollettino della Società entomologica Italiana.

Nel 1995 ricordo la cattura a Pove del Grappa del coleottero cerambicide Xilotrechus stebbingi, specie dell'India che si è in seguito ben acclimatata in tutta Italia.

Nello stesso anno la Casa Don Bosco di Crespano del Grappa si mette in contatto con un gruppo di ricercatori, al fine di dare alla “luce” il libro sulla fauna del Monte Grappa. Tra questi ci sarò anch'io. Tale libro uscì nel novembre 1998 e fu per tutti i partecipanti al progetto, una gran soddisfazione.

Il libro, dal titolo “ Incontri con il Grappa – sulle tracce degli animali “ ebbe un gran successo e ottenne il premio Gambrinus a Venezia e il premio Alessandro Valcanover 2000 dell'istituto Veneto di Scienze, Lettere ed arti.

Fu anche segnalato al Premio Itas 1999 del libro di montagna.

Dopo questo “successo” fui chiamato, con l'amico A. Zonta, dal Museo di Bassano a sistemare le collezioni entomologiche del Meneghetti Mario e Meneghetti Ferruccio, il mio maestro, morto nel lontano 1985.

Inutile dire che per me è stato un grande onore e soddisfazione sistemare la raccolta del mio amico e maestro.

Le collezioni sono state sistemate in tre anni di lavoro, durante i quali ho dovuto rallentare le mie ricerche sul campo ma ora aspetto con impazienza il momento in cui saranno esposte al pubblico, nel nuovo museo di storia naturale che sta per nascere a Bassano.

Riprendono le ricerche specialistiche ed i risultati non tardano a venire.

Nell'anno 99 Stefano Beretta, ricercatore vicentino, scrive sul bollettino dell'Associazione entomologica Vicentina un articolo sulle farfalle diurne del Grappa e fa riferimento ad una cattura molto importante sul M. Grappa, a Campo Croce (m.s.l. 1000) da me effettuata, l'Erebia pandrose, specie che abita le alte quote e che non scende generalmente sotto i 1800 metri di quota. La raccolta è interessante anche perché ricordiamo che il M. Grappa non raggiunge quota 1800. Nello stesso articolo Beretta dice che le attuali conoscenze sulla fauna lepidotterologica diurna del M. Graappa si devono in particolare alle ricerche del sottoscritto che ha censito più di 90 specie di farfalle diurne. Il dato è molto interessante, basti pensare che sui Lessini, catena montuosa ben più vasta del Massiccio M. Grappa, vivono circa 120 specie e che in tutta la Sicilia abitano appena 89 specie.

Nel 2001 ho raccolto una specie di coleottero, il Bryaxis nodicornis sul monte Grappa allargando così le conoscenze sulla distribuzione nel nostro Paese di questa specie.

Nel 2002 raccolsi sul Grappa, in Val Cesilla i primi due esemplari per l'Italia del coleottero Euplectus decipiens, specie fino a quel momento conosciuta solo del centro e nord Europa e molto rara.

Questi ritrovamenti sono stati pubblicati sul bollettino Società Entomologica Italiana nel 2004 in un lavoro del Dott. Poggi, direttore del Museo di Storia Naturale di Genova, con il quale sono in contatto.Nell'ottobre 2002 ho raccolto sul Grappa, al Col Campeggia, in galleria di guerra, un esemplare del raro curculionide (coleottero), Troglorhynchus anophthalmus anophthalmus che sul Massiccio M. Grappa non era mai stato raccolto. Di questa specie, in Veneto, esistono sottospecie del gruppo T. baldensis, diffuse tra i monti Lessini e le alpi Orobie e specie del gruppo T. anophthalmus, distribuite dalla Slovenia fino al Cansiglio.

Con il ritrovamento sul M. Grappa si allarga l'areale di distribuzione di detta specie.

Nel 2005, sempre sul monte Grappa, in località Borso del Grappa, ho raccolto un esemplare del coleottero, rarissimo, Phloeonomus minimus e la segnalazione di questa specie è stata pubblicata sul Bollettino della Società entomologica Italiana nel 2006. Si tratta del primo ritrovamento di questa specie in Veneto (bollettino Società Entomologica Italiana N° 138/1 del 06 – 04 – 2006).

Il 2 settembre 2005, durante una ricerca in Valle Santa Felicita ( M. Grappa ), in comune di Romano D'Ezzelino, ho raccolto una femmina di Saga Pedo, grossa cavalletta che raggiunge i 10 cm . di lunghezza, molto rara ed è questa la seconda segnalazione di quest'ortottero per il Massiccio monte Grappa (prima di questa raccolta la Saga era conosciuta, per il Grappa, solo dei pendii aridi di Pove (VI).La Saga è specie citata nell'allegato II della Convenzione di Berna che comprende le specie animali che gli stati contraenti, tra cui l'Italia, dovrebbero rigorosamente proteggere. E' molto curioso il fatto che, almeno nel territorio italiano, di questa specie esistano solo esemplari femmina che si riproducono per partenogenesi ( cioè producono le uovo senza bisogno di essere fecondate dal maschio ).

Il 18 settembre 2005, durante una ricerca in galleria di guerra al Col Campeggia (M. Grappa ), ho catturato la rara specie del coleottero Pselafide Bryaxis troglodytes, fino a quel momento conosciuto solo della Grotta di Oliero, della Grotta Busa Del Marmo a Schievenin e della Grotta Busa De La Torta sul Monte Grappa. Questa specie era ritenuta esclusivamente cavernicola e vivente quindi molto in profondità.

Nel 2006 ho iniziato uno studio sugli ambienti umidi del Monte Grappa. La ricerca riguarda gli Odonati (libellule), insetti legati all'ambiente acquatico. Molte specie, a causa del degrado di detti ambienti sono in pericolo nella pianura veneta. Tra le cause principali la loro scomparsa ricordo la bonifica e quindi la chiusura di certi ambienti acquei (ad esempio stagni e acquitrini, sempre più rari nella pedemontana del m. Grappa) e l'inquinamento degli stessi. Questa ricerca proseguirà per tutto l'anno 2007, visto che nel 2006 ho ottenuto risultati eccezionali. In zona infatti sono presenti specie piuttosto rare, altre sono in espansione e alcune, purtroppo sembrano in netto regresso rispetto a 40 anni fa.

Ho fatto anche serate di diapositive per gruppi e per la LIPU (lega italiana protezione uccelli) e ho scritto vari articoli sul bollettino del gruppo escursionistico San Marco di Bassano Del Grappa.

Nella mia collezione sono conservati esemplari di specie importanti e rare ed essa è costituita da circa 20.000 esemplari provenienti soprattutto dall'Italia del nord, in particolare dal Trentino e dal Monte Grappa.

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