Monte Tomba <mappa>
Il monte non è altro che un vulcano in azione: funo e fiamme… una tempesta di piombo si scatena tutt'intorno.
Nel novembre del 1917 il monte che domina la conca di Alano fu scenario di infernali bombardamenti. La fanteria austro-tedesca riuscì ad occupare la cresta, grazie all'impeto del giovane tenente Irwin Rimmel, che nel secondo conflitto mondiale combatterà in Africa meritando il soprannome di “Volte del deserto”. Un mese dopo il costone fu ripreso dai francesi, nostri alleati. I “Chasseur des Alpes” a prezzo di grandi sacrifici. In un paesaggio di distese verdi, sono ben distinguibili i crateri di scoppio delle bombe e i resti dei trinceramenti.
BREVE STORIA DELLE BATTAGLIE DEL TOMBA Dopo la disfatta di Caporetto (24 ottobre 1917) l'arretramento delle truppe italiane sulla linea difensiva del Monte Grappa e del fiume Piave porta la dorsale del Monte Tomba e della Monfenèra in condizione di prima linea. 18 novembre - Cominciano i massicci attacchi della 50ª divisione Jäger tedesca del generale von Wodke contro la dorsale del Monte Tomba e della Monfenèra: la cima rimane però in mano agli italiani ed i tentativi d'assalto all'arma bianca si protrarranno per cinque giorni. Il 19 novembre, come dice il Bollettino di Guerra italiano, «…sulla fronte Monte Tomba e Monfenèra, la lotta, cominciata nella notte sul 18, continua accanitissima. Quattro volte il nemico ha interrotto il bombardamento delle nostre posizioni sul costone di Monfenèra, per lanciarvi contro le sue masse: altrettante volte le nostre truppe, con bravura superiore ad ogni elogio, le hanno affrontate e ricacciate ...». Il 20 novembre, il battaglione alpino Val Cordevole, al comando del maggiore Porta sostituisce, sul far del giorno, i reparti del 92° reggimento della brigata di fanteria Basilicata sulla linea Monfenèra - La Castella. Il 21 novembre, il 1° reggimento Kaiserschützen ed il battaglione alpino del Württemberg assaltano il Monte d'Avién, ed il battaglione alpino Val Camonica è costretto a ritirarsi sul Solarolo. Sul Tomba gli intensi bombardamenti di artiglieria austriaca rendono praticamente insostenibile la difesa delle trincee sommitali e le truppe italiane si ritirano verso Sud di qualche centinaio di metri. Il 22 novembre 1917 la resistenza delle prime linee italiane tra Brenta e Piave viene infranta in più punti: Da questo momento (tranne che per gli attacchi del 25 novembre successivo), nel settore orientale del Grappa, le operazioni entrano in una fase di relativa stasi. Nella notte sul 23 novembre, cominciano ad arrivare a Costalunga di Cavaso le avanguardie delle artiglierie francesi con quattro pezzi prontamente mimetizzati. Il 25 novembre, il battaglione alpino Val Cordevole respinge tre attacchi successivi (uno diurno e due durante la notte successiva) nella selletta tra Monte La Castella, Casèra Panigàss e Casèra Naranzìne (oggi località alle Betulle) al limite dell'erta salita della Monfenèra. Il 2 dicembre, l'Imperatore Carlo d'Asburgo ordina alle sue truppe di sospendere l'offensiva su tutto il fronte e di “consolidarsi sulle posizioni raggiunte, mantenendo tuttavia un atteggiamento tale da far credere al nemico che si sta preparando un nuovo attacco. La sospensione dell'offensiva deve essere segretissima”. Il 4 dicembre, il XIV Corpo d'Armata inglese (su tre divisioni) ed il XXXI Corpo d'Armata francese (su due divisioni) entrano in prima linea nei settori del Montello e del Monte Tomba: in quest'ultima località si associano ai francesi alcuni reparti della ricostituita 28ª Armata italiana. 7 dicembre: a Costalunga di Cavaso, l'artiglieria francese lascia il posto al 14° battaglione degli Chasseurs des Alpes. Il 14 dicembre, alte ore 12.30, si scatena il primo attacco austriaco contro Monte Solarolo e un secondo viene attuato alle ore 16.00. Da parte italiana, in quei tragici momenti, si verificarono numerosi atti di eroismo. Il 17 dicembre, dalle 8.00 alle 11.30, viene intensamente bombardato il Monte Valderoa. I fanti superstiti e gli alpini del battaglione Val Cismon si proteggono poco al di sotto della cima. Alcune colonne di fanteria tedesca e reparti d'assalto puntano con la massima decisione verso Monte Solarolo ed il versante a Nord della Val Calcino. Il 29 dicembre lungo tutto il fronte tra Brenta e Piave, si registrano solo azioni d'artiglieria, particolarmente intense nel settore del Monte Tomba e della Monfenèra. Il 30 dicembre 1917, l 'accurato fuoco delle artiglierie italiana e francese comincia nella mattinata e si intensifica sempre di più nelle prime ore del pomeriggio. Alle ore 16.00 la fanteria francese passa all'attacco del Monte Tomba: è questo il primo combattimento sostenuto da truppe francesi nello scacchiere del massiccio del Grappa. La Chiesa Arcipretale di Cavaso subisce gravi danni. Lo sfondamento del fronte tedesco è massiccio tra Osteria di Monfenèra e Casèra Naranzìne. Con la conquista definitiva della dorsale del Monte Tomba e della Monfenèra, il fronte ad Est del Monte Grappa trova un assestamento strategico importante, soprattutto se si considerano gli sviluppi successivi della guerra durante la Battaglia del Solstizio (15 giugno - 15 luglio 1918) e, nella fase dell'attacco finale italiano, dal 24 ottobre 1918 in poi. |
la chiesetta sul monte tomba cippo in ricordo dei soldati Francesi ed Italiani |