CARATTERISTICHE:
Il gufo reale si distingue dagli altri rapaci notturni sia per le notevoli dimensioni sia per gli evidenti ciuffi auricolari. Il più grande rapace notturno europeo presenta un corpo massiccio lungo 60-75 cm e possiede un’apertura alare di 160-190 cm. I due sessi sono simili e il principale carattere distintivo è la mole: la femmina (2-2.5 kg) è più grande del maschio (1-3 kg).
I ciuffi auricolari, che nulla hanno a che fare con le orecchie, hanno diverse funzioni: ad esempio sono utili per mimetizzarsi, per riconoscere gli individui appartenenti alla stessa specie (conspecifici),
per trasmettere uno stato emotivo (ad esempio quando sono ben eretti l’animale è all’erta oppure eccitato).
L’eccezionale vista è garantita dai grandi occhi arancioni-gialli disposti frontalmente. Il morbido piumaggio è bruno-nerastro con una fitta macchiettatura sulla testa e sulla fronte, delle striature nere sono presenti sulla testa e sul dorso, e il sottogola è bianco. Il petto è castano ed è sempre più chiaro del dorso. Il disco facciale è caratterizzato da un piumaggio scuro. Anche le zampe, estremamente robuste e munite di artigli possenti, sono ricoperte da un fitto piumaggio fino alle dita.
Alcune caratteristiche di adattamento alla vita notturna, sono comuni a tutti gli Strigiformi (il gufo reale, il gufo comune, l’allocco, la civetta, il barbagianni, l’assiolo e il gufo di palude). Innanzitutto questo adattamento si riflette nell’enfatizzazione della vista, dell’udito e nella specializzazione di un volo silenzioso. L’ottima vista, grazie ai grandi occhi posti in posizione frontale, è associata ad una elevata mobilità del collo, che permette di muovere il capo in direzione orizzontale e verticale, ruotandolo anche di 270°. Questa mobilità compensa l’incapacità di ruotare gli occhi, e le movenze del capo permettono di assumere informazioni sulla posizione di un oggetto, variando il cosiddetto punto di osservazione. L’udito è intensificato dalle penne disposte a disco (dischi facciali) attorno agli occhi che fanno apparire
la faccia dell’animale piatta e che, coprendo le aperture (orifizi) auricolari, convoglia le onde sonore verso l’orecchio. Altro fondamentale adattamento è la capacità di volare in assoluto silenzio, grazie alla superficie alare, che permette planate e volteggi, alle piume soffici e vellutate, e all’estremità sfrangiata (simili ai denti di un pettine) delle penne delle ali, che garantisce una minore resistenza all’aria. Tutti questi adattamenti consentono di giungere sulla preda improvvisamente, giocando tutto sull’effetto sorpresa.
Altra caratteristica che accomuna gli Strigiformi è la capacità di ingurgitare, nella maggioranza dei casi, le prede intere. Le parti molli vengono digerite, mentre le parti dure (unghie, ossa, peli, piume, denti e la parte esterna degli insetti) vengono espulse sottoforma di pallottole allungate, dette borre.
VITA ED ABITUDINI:
Il corteggiamento inizia in autunno con richiami sonori udibili ad oltre un chilometro di distanza, la risposta della femmina dà origine ad un canto armonizzato. Si noti che anche la tipologia di corteggiamento riflette le abitudini notturne: quale femmina potrebbe, nell’oscurità della notte, ammirare le esibizioni in volo del maschio? Per spaventare gli avversari, il gufo reale allarga e rovescia le ali in avanti (assume un aspetto definito “terrifico”) apparendo più grande e maestoso. Una volta formatasi, la coppia rimane stabile per tutta la vita (specie monogama). Il sito di nidificazione, scelto dal maschio, è posto in cavità rocciose in prossimità di dirupi e di strapiombi; qualora l’ambiente non lo consenta (ad esempio in Europa settentrionale) il gufo reale nidifica al suolo, ai piedi di un albero o di una roccia. Tra gennaio e febbraio la femmina depone 2-3 uova, che cova per circa un mese. I piccoli dopo circa 6 settimane iniziano a perlustrare i dintorni del nido, e dopo circa 2 mesi iniziano a predare. Essi rimangono in prossimità del nido sino ad ottobre ed oltre, e, successivamente, iniziano la ricerca di un proprio territorio (fenomeno della dispersione). I giovani sono sessualmente maturi a circa 2 anni.
Questo grande predatore notturno, la cui azione è paragonabile a quella diurna dell’aquila, è in grado di cacciare sia appostandosi sia inseguendo la preda. Il gufo reale è estremamente adattabile sotto il punto di vista alimentare: si può nutrire, infatti, di piccoli invertebrati (es. coleotteri), di mammiferi di media taglia (es. caprioli), e di uccelli di dimensioni variabili (es. colombi, tetraonidi,..), inoltre è in grado di cacciare rapaci diurni e notturni. Data la capacità di adattamento alle diverse disponibilità di cibo, si dice che questa è un predatore eclettico e non specializzato.
DOVE E’ POSSIBILE INCONTRARE IL GUFO REALE:
Questa specie si è adattata ad ambienti e climi molto vari, anche se preferisce i boschi radi (per non impedire il volo) delle zone montuose. Fondamentali sono la tranquillità dei siti, per riposare e nidificare, e l’abbondanza di prede. Il gufo reale è distribuito dall’Africa settentrionale al Sahara, e dall’Europa all’Asia. Nell’ex Unione Sovietica si spinge sino al limite della taiga, e, verso sud, sino alla Penisola Arabica, all’Iran, alla Cina e all’India meridionale.
CURIOSITA’:
Gli uomini, sin dai tempi antichi, hanno spesso attribuito la cattiva sorte ai rapaci notturni. Basti pensare ai detti popolari o alle innumerevoli poesie ed opere letterarie. Fortunatamente non è così in tutto il mondo: gli aborigeni ritengono che nei gufi siano racchiuse le anime delle donne; per gli indiani d’America sono l’incarnazione del Grande Spirito che si lamenta della perduta armonia tra uomini ed animali; secondo altre credenze il suono emesso dal gufo ha il potere di liberare dalla febbre e conciliare il sonno. Al di là delle credenze popolari il ruolo ecologico degli Strigiformi è fondamentale per contenere ad esempio le popolazioni dei roditori.
AVVISTAMENTO
Nell’ultima decade di marzo 1994 è stata seguita la nidificazione di una coppia nei pressi di Vittorio Veneto (TV). Di giorno il nido era occupato dalla f che curava 3 pulli ancora con piumaggio neoptile. Attorno il nido si notavano diverse prede abbandonate (Gallinella d’acqua, Ratto delle chiaviche, Riccio).
Il 14/05/95 osservato 1 ind. su una parete rocciosa a lato del torrente Cismon presso Pedesalto (BL).
Verificata la sua presenza anche in periodo riproduttivo 1996 nei versanti orientali del Monfenera (TV); nell’ottobre 1996 1 ind. è stato trovato morto forse a causa dell’impatto con i cavi dell’alta tensione.
In loc. Pian dea Croda 1050 m (Passo San Boldo – BL) osservato 1 ind. il 15/12/97.