P icchio cenerino (Picus canus)
Appartenente alla famiglia dei Picidi, raggiunge una lunghezza di circa 25-28 cm e apertura alare di 38-42 cm. Il capo è grigio e, nel maschio, la parte anteriore della calotta possiede una tinta rossa. Simile nella colorazione al Picchio verde, se ne distingue per le dimensioni inferiori e per avere un sottile mustacchio nero sotto le guance che sono grigie. Il dorso e la parte superiore delle ali sono verdi, mentre il ventre è più pallido con tinte che virano verso il giallo. Se il Picchio cenerino può essere facilmente confuso con il Picchio verde (Picus viridis) per la stretta somiglianza morfologica, le emissioni vocali possono di essere un valido aiuto per l'identificazione: il Picchio cenerino possiede infatti una "risata" meno aspra della specie congenere,
con le ultime note più spaziate ed emesse in un diminuendo progressivo. Al di fuori della stagione riproduttiva ha abitudini silenziose, anche se "tambureggia" a lungo, in particolare nel periodo primaverile.
Nidifica in cavità che vengono scavate dalle coppie nei tronchi degli alberi (di preferenza in alberi morti o deperiti, con almeno la parte interna in disfacimento), nella parte inferiore della chioma. L'ingresso è orizzontale mentre la coppa tubolare è allungata verso il basso. Le uova vengono covate sul fondo, ricoperto da frammenti di legno residui. La deposizione delle uova (mediamente tra 7 e 9) si ha da fine aprile a giugno e l'incubazione, della durata di 14-18 giorni, è effettuata da entrambi i genitori. Dopo la schiusa i genitori alimentano i piccoli nel nido ancora per quasi 3 settimane. L'alimentazione è costituita principalmente da larve e adulti di insetti xilofagi, nonché da formiche e altri Imenotteri, Miriapodi, lombrichi e, talvolta, semi e bacche.
Il suo habitat naturale...
La specie frequenta aree boschive con un elevato grado di diversità strutturale come quello che si ha negli stadi successionali delle foreste naturali. Per la nidificazione sono necessari lembi di vegetazione matura, soprattutto faggete miste ad altre latifoglie oppure in consorzi misti a conifere. Le aree caratterizzate da vegetazione aperta, rada e bassa sono invece indispensabili per l'alimentazione. A differenza del Picchio verde non è particolarmente sensibile alle temperatura rigide e al prolungato periodo di innevamento.
Specie strettamente sedentaria, il Picchio cenerino compie modesti spostamenti o erratismi; soltanto le popolazioni più settentrionali migrano o si disperdono più a sud dopo il periodo riproduttivo. I giovani possiedono un raggio di dispersione relativamente ridotto. Nel periodo autunnale un giovane è stato osservato per alcuni giorni sul Monte Berlinghera, nell'Alto Lario.
In Lombardia si trova al confine del suo areale, la Val Camonica segna segna l'attuale limite occidentale di distribuzione in Italia, anche se in tempi storici esistevano segnalazioni per le Alpi occidentali. Dati recenti lo indicano presente all'interno del P.R. dell'Adamello, nel P.R. dell'Alto Garda Bresciano e, probabilmente, anche nel Parco Nazionale dello Stelvio e nel P.R. del Livignese.
AVVISTAMENTI
Il 25/09/94 durante una escursione nei monti presso Termine di Cadore (BL), sotto il Col de Varda a circa 800 m, si ode più volte il richiamo. Si tratta di una osservazione interessante rispetto il limite altitudinale dell’avvistamento.
1 ind. f è stato osservato in loc. Sass Brusai nel comune di Paderno del Grappa (TV) il 10/11/96.
Rilevato più volte 1 ind. in loc. Sass Brusai, Monte Grappa (Paderno – TV) il 19/10/ 97.