DISLIVELLO: 200 metri circa.
DURATA: 2 ore circa per l'anello completo
DIFFICOLTA': il sentiero proposto per la salità è molto ripido e scosceso, un vero sentiero di montagna
Un'escursione carica di storia lungo una mulattiera che porta da Cismon del Grappa in Val Goccia e da qui volendo attraverso i contrafforti nord occidentali a Cima Grappa. Si sale attraverso il sentiero selciato contemporaneo della trecentesca Calà del Sasso, si sale attraverso questo sentiero frequentato già in epoca preistorica.
Sono state rinvenute alcune vasche di sepoltura scavate sotto un riparo roccioso vicino a Col dei Prai. Si potrà vedere un bellissimo capitello che è stato riparo per secoli ai viandanti, con la rappresentazione di San Bovo, il protettore degli animali. In epoca più moderna la mulattiera fù testimone durante la Prima Guerra Mondiale dei rifornimenti che salivano in Val Goccia per il settore nord occidentale del fronte Austro – Ungarico sul Grappa.
Si può compiere un breve ed interessante anello e raggiungere i Capitelli ed ammirare tutta la spettacolarità e l'arditezza della Gusela scolpita a ridosso di impressionanti pareti rocciose e osservare l'immane lavoro di costruzione della secolare mulattiera ancora perfettamente funzionale dopo oltre 500 anni di storia. Per effettuare questo percorso servono almeno due-tre ore di cammino.
Oltre i Capitelli si può proseguire per la Val Cesilla e salire fino a Cima Grappa, una escursione molto lunga e faticosa con un dislivello di 1500 metri e oltre 5 ore di cammino.
Normalmente si effettua un anello salendo alle casere di Col dei Prai, i contrafforti orientali del Prassolan e scendendo per la val Cesilla. Un anello escursionistico di 4 ore e 1100 metri di dislivello questo percorso è molto interessante e molto bello e permette di ammirare il versante nord del Grappa, il profondo vallone del Cismon con il lago di Corlo proprio sotto e un vastissimo settore della Catena del Lagorai e Cima d'Asta.
L'itinerario compie un tragitto ad anello nei pressi della svettante guglia conosciuta come “La Gusella”, posta tra le case di Cismon del Grappa e le pendici della montagna. Dalla piazza, si ritorna al ponte sulla Val Goccia, da dove si segue una stradina che costeggia un greto sulla destra orografica (nord) fino a trovare una deviazione poco dopo una briglia. Si passa sull'altro versante, si costeggia ancora con breve tratto di sentiero e si ritorna nuovamente sulla destra orografica. Di qui si abbandona il fondovalle e si inizia a salire. Il tracciato è evidente ma non comodo, ripido e a tratti sassoso. Guadagna rapidamente quota e porta ad una sella tra un'enorme roccione e la parte della montagna. Ancora qualche metro e si trova la mulattiera lastricata che sale dalla piazza di Cismon (Cai Nr. 20). Si prosegue a salire lungo questa, compiendo alcune svolte davvero ardite incuneate tra la parete e la guglia e poi con altro breve tratto si arriva ad una caratteristica coppia di capitelli, eretti uno a fronte dell'altro e uniti da un piccolo tetto. Questo può essere il nostro punto di arrivo. Chi volesse proseguire, può raggiungere sulla sinistra l'alpeggio Col dei Prai, mentre proseguendo dritti Cima Grappa (oltre tre ore di cammino). Il ritorno a Cismon, per completare l'anello, va fatto seguendo a ritroso integralmente la mulattiera lastricata.
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NOTA: Il tratto che si compie per effettuare la discesa è stata da sempre la via d'accesso alla montagna delle popolazioni di Cismon, Molte famiglie di questo paese possedevano nella montagna soprastante dei piccoli appezzamenti, tratti di bosco, casere e stalle.
Ma non solo a quote comprese tra i 900 e i 1300 metri c'erano fino a pochi decenni fa addirittura dimore permanenti, ovvero case isolate o raggruppate in minuscoli borghi dove altre famiglie vivevano stabilmente per tutto l'anno. Possiamo perciò immaginare il via vai che era necessario tra fondovalle e montagna e, se guardiamo le grandi pareti soprastanti Cismon, noteremo che altre soluzioni per transitare a piedi non c'erano. Solo questo vallone, dominato dalla guglia della Gusella, poteva permettere un passaggio ardito. A patto, naturalmente, di costruirvi una mulattiera lastricata. Così venne fatto e transitandovi oggi, non si può non restare ammutoliti nel vedere le soluzioni ingegnose e nell'immaginare le immani fatiche che furono necessarie per realizzare gli enormi muri in pietra che dovevano sostenere e sostengono ancora oggi la mulattiera stessa in un luogo così ostile.