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ESCURSIONISMO PERCORSI PAGINA 01
1. COL CAMPEGGIA
DISLIVELLO SALITA: 220 metri
TEMPO DI PERCORRENZA: 1.30 ora
DIFFICOLTA': Nessuna Il giro del Col Campeggia è una piacevole passeggiata intorno al colle che sovrasta CAMPOSOLAGNA. Ha inizio cento metri a sud dell'Albergo Ristorante Al Campo, sulla statale che porta a Bassano, segnalato dal segnavia CAI n. 54. Superata la parte iniziale, tutta in ripida salita, si costeggia la pecceta di Colle Averto (m. 1095) per dirigersi verso nord, in direzione del più alto Col Campeggia (m. 1115). Superata la sommità, si scende presto sulla sterrata che ci porta su una più ampia asfaltata, che si percorre a sinistra, in direzione nord. Dopo qualche decina di metri il sentiero n. 54 abbandona la strada per scende rapidamente a destra, verso valle (chi volesse accorciare la passeggiata, può rimanere sulla strada che - oltrepassato un curioso e gigantesco ponte ligneo - riconduce in Val del Campo e quindi al punto di partenza. Questa variante permette anche di visitare il caratteristico e ben restaurato borgo dei Bergami). Continuando sul sentiero, che scende rapidamente verso la valle Santa Felìcita, si va ad incrociare un'altra strada sterrata che prendiamo a sinistra, abbandonando definitivamente il sentiero. In questo modo pieghiamo lentamente verso nord e poi verso ovest - dove incontriamo un'ampia area attrezzata a pic-nic - rientrando in salita al punto di partenza.
2. I COLLI ALTI
DISLIVELLO SALITA: 300 metri
TEMPO DI PERCORRENZA:
A PIEDI: 2.30 ore - in MTB: 1 ora
DIFFICOLTA': Nessuna
I Colli Alti compongono un dolce crinale che si sviluppa tra CAMPO-SOLAGNA e il Finestron. Prendono il nome da Rambaldo di Collalto, nobile trevigiano che li ebbe in dono alla fine del I millennio da Ottone III. L'itinerario descritto è molto piacevole e ben esposto a sud-ovest, cosa che lo rende praticabile per quasi tutto l'anno. Si parte dall'Albergo Ristorante Al Campo, in direzione San Giovanni. Al primo tornante si lascia la strada asfaltata per imboccare la sterrata a sinistra che, in circa 6 km. conduce ad affrontare la prima ed unica salita di casa Gennari, con i suoi tre tornantini. Quindi si supera il rifugio Alpe Madre e - non appena la strada si fa in piano, al primo bivio si gira a destra. E' questo il sentiero CAI n. 40. All'altezza della terza casa, sulla sinistra si vede la chiesa di San Giovanni, presso cui sorge l'omonimo albergo ristorante che ospita un bellissimo piccolo museo della Grande Guerra (5 minuti a piedi). Proseguendo, in coincidenza di una secca svolta a sinistra, a destra prosegue il sentiero erboso, che lambisce una casa e raggiunge in discesa il Pianaro. Si prosegue sulla stradina sterrata pianeggiante di fronte alla stalla e in questo modo si raggiunge il villaggio del Sole, Qui, al primo bivio asfaltato, si scende a sinistra sulla principale, dove si gira a destra. Avanti qualche decina di metri, sulla sinistra si apre un varco nella vegetazione e, attraverso un sentierino nascosto, si prosegue (in MTB è meglio proseuire sull'asfalto fino al punto di partenza). Tornati sull'asfalto, si riprende immediatamente a sinistra e, in breve, si torna al punto di partenza.
3. COL ANDREON
DISLIVELLO SALITA: 180 metri
TEMPO DI PERCORRENZA: 1.30 ora
DIFFICOLTA': Nessuna, ma l'itinerario non è ben segnalato e necessita di un buon orientamento.
L'itinerario qui descritto rappresenta un vero tuffo nella storia del Monte Grappa perchè ci porta a visitare un luogo recentissimamente ripristinato nei modi in cui si trovava durante la Grande Guerra. Dal piazzale dell'Albergo Ristorante Al Campo si prende a piedi la strada asfaltata per cima Grappa e la si abbandona dopo qualche decina di metri per prendere a sx. la prima stradina che sale alle case. Sia al primo bivio che al secondo si tiene la dx. e in falsopiano si va quasi a costeggiare la strada asfaltata, dove si incrociano le prime postazioni belliche del 38° gruppo Comando Telefono e poi l'area dove erano appostate le batterie del Col Andreon. Visitata l'area intorno alla Casàra Andreon, seguendo dei deboli segnavia sul fondo della valletta prativa a ovest dell'edificio, ci si addentra nel bosco per raggiungere un vasto sistema di trincee. Sempre facendo attenzione ai segnavia dipinti sulla roccia o sugli alberi, si supera la Val Sotta e si risale il versante che ci porterà a sbucare nel bel mezzo del sentiero-natura di Col del Gallo, che si percorre a sx. o a dx. per raggiungere l'agriturismo e il fojaroi, un edificio in pietra - con la copertura a frasche di faggio - che fungeva da ghiacciaia. Dalla malga si procede verso il capitello e poi - a mezza costa - si entra nell'abetina presso la Casa Nardini, oltre la quale si scende per pascolo fino a prendere la stradina sottostante che ci riporta verso il punto di partenza.
4. SANTA FELICITA
DISLIVELLO SALITA: 900 metri
TEMPO DI PERCORRENZA:
SALITA: 3 ore
DISCESA: 2 ore
DIFFICOLTA': Media
La salita più diretta a CAMPOSOLAGNA dalla Valle Santa Felìcita - dove sorge la storica palestra di roccia - è quella che si compie attraverso il sentiero CAI n. 54. Si tratta di une escursione piuttosto faticosa, dato il dislivello, ma di nessuna difficoltà tecnica. Interamente rivolta a sud-est, l'itinerario si inerpica sul versante orografico sinistro della valle, molto suggestiva ed amata nel bassanese, ber sbucare sulla sommità del Col Campeggia e scendere quindi a CAMPOSOLAGNA. Il ritorno può essere effettuato prendendo il sentiero CAI n. 50, diretto a Pove e a Solagna, che si diparte di là della strada pochi metri a sud del piazzale del Ristorante Albergo Al Campo. Dopo circa un quarto d'ora di cammino, raggiunte le case della località dei “Noseàri”, il sentiero CAI n. 53 si dirama s sinistra, incrocia la strada statale che proviene da Bassano di là della quale - di qualche metro più a monte - parte una stradina sterrata da cui presto si dirama il sentiero, sulla destra, che in progressiva discesa ci porta sul fondo della valle Santa Felìcita, al punto di partenza. Altro sentiero di discesa può essere considerato il n. 52 (detto “del cavallo”), leggermente più lungo, che si dirama poco più a sud del n. 53, di fronte all'imbocco della stradina di Malga Vittoria La valle ha ospitato dall'inizio del primo millennio un mercato di importanza regionale, e dal XIII secolo un monastero benedettino. La profonda incisione, un tempo sol-cata dalle acque, è stata a lungo utiliz-zata come poligono militare di tiro. I suoi versanti aridi ospitano una flora selezionata dalle particolari avverse condizioni ambientali.
5. POVE/SOLAGNA
DISLIVELLO SALITA: 750 metri
TEMPO DI PERCORRENZA: 2.40 ora
DIFFICOLTA': media
A CAMPOSOLAGNA si giungeva un tempo solo attraverso la mulattiera che saliva da Pove o da Solagna. Poi, con la Grande Guerra, è stata realizzata l'attuale strada statale. L'itinerario descritto può partire indifferentemente dal capitello di San Giuseppe a Pove o da Solagna (contrà Bresagge), entrambi collocati a circa 250 m. slm. Nel primo caso il sentiero è il CAI n. 48, nel secondo il n. 50. I due itinerari si differenziano poco per caratteristiche tecniche e paesaggio salvo che per il capitello votivo del Cornon che si incrocia partendo da Pove sul col Bastia. Su questo piccolo promontorio - che quasi chiude la valle - era eretto molti secoli fa un punto d'osservazione fortificato collegato visivamente ad altri analoghi insediamenti vallivi e pedemontani. Poco sopra quota 600 m., sotto col Cavraro, i due sentieri confluiscono per attraversare le case del col dei Noseàri e raggiungere in maniera assai panoramica - mantenendosi a ridosso del ciglio vallivo - la strada asfaltata a ridosso del Ristorante Albergo Al Campo di CAMPOSOLAGNA. Questo tipo di mulattiere - che risalgono il versante in molti punti della valle - erano (in qualche caso lo sono formalmente ancora) vere e proprie strade comunali utilizzate dalle genti del fondovalle per raggiungere i Colli Alti e qui far pascolare le vacche, approvvigionarsi di legna da ardere o fare carbone, estrarre materiale lapideo da costruzione ed integrare - anche attraverso la selvaggina e i prodotti selvati - la povera economia locale. Spesso tali vie vennero usate anche durante la Prima guerra mondiale. La discesa va effettuata attraverso lo stesso sentiero di salita.
6. CRESTA DI SAN GIORGIO
DISLIVELLO SALITA: 780 metri
TEMPO DI PERCORRENZA:
SALITA: 2.30 ore
DISCESA: 2 ore
DIFFICOLTA': medio-alta
La Cresta di San Giorgio - chiamate anche semplicemente “le creste” - rappresenta una “palestra” di avvicinamento all'arrampicata tradizionale. Si tratta infatti di una via che permette di affrontare brevissimi tratti di quarto grado che però un sentierino permetto via via di aggirare. Non è invece aggirabile il canalino - attrezzato con una corda d'acciaio per la sicurezza - che si trova praticamente alla fine della salita, prima di raggiungere la strada delle Penise (sterrata) dove, girando a destra, si scende in 10 minuti a CAMPOSOLAGNA. La via del ritorno può essere il sentiero CAI 50 e poi 48, fino al punto di partenza di contrà Bresagge, a Solagna, oppure il sentiero CAI n. 43 “dei Cavallini”, che si prende percorrendo per circa un km. la strada delle Penise verso nord. La Cresta di San Giorgio occupa un panoramico e stretto crinalino roccioso che risale il versante a monte della chiesetta di San Giorgio, un vecchio romitorio - ora trasformato in cappella votiva - presso cui è stata attrezzata un'area per il pic-nic e il barbecue. Le vie di roccia - segnalate con punti rossi - sono state individuate da Giovanni Zorzi, storico alpinista del CAI bassanese. Su queste balze si possono incrociare esemplari di camoscio, sopravvissuti al rilascio di qualche anno fa. Spettacolare la flora rupestre, tra cui spicca la Genziana symphyandra. Il sentiero dei Cavallini incrocia un bellissimo capitello dedicato a San Juane , ornato in primavera dalla insolita Pinguicula
Materiale gentilmente offerto da Matteo Moccellin - Paolo Perini
"CASA PARCO" |