Corvo Imperiale (Corvus corax)
Famiglia dei Corvidi: circa 100 specie compongono questa famiglia. Uccelli di medie e grandi dimensioni, comunque i maggiori tra i passeriformi paleartici. Piumaggio scuro. Giovani simili agli adulti. Le ali sono composte da 10 primarie. Onnivori e predatori. Sedentari ed erratici. Famiglia di ceppo piuttosto antico e più evoluta nei confronti di altri passeriformi.
Tribù dei Corvini: di ceppo recente più recente di quella dei Garrulini, i suoi componenti sono però i maggiori come dimensioni, i più aggressivi e rapaci. Piumaggio scuro o nero, quasi sempre uniforme.
Corvo Imperiale (Corvus corax corax L.)
Dimensioni: totale 62; ala 37,5/44,2; coda 24; tarso 6,7; becco 6,8/8,4.
Descrizione: compiutamente nero a riflessi. Becco lungo e robusto, di colore nero come le zampe. Coda cuneiforme. Sessi simili.
Differenze: differisce da tutti gli altri corvidi per la mole, il becco molto più robusto e le piume lanceolate della gola.
Ecologia: quest'uccello, il maggior passeriforme della zona paleartica, è notevolmente diffuso nell'emisfero settentrionale. Una sua particolarità sembra essere l'assoluta indifferenza ecologica, cioè la grande adattabilità in ambienti diversi per clima, altitudine, latitudine, flora e fauna. Il Corvo imperiale entra infatti in competizione, a seconda della latitudine dei luoghi abitati,con svariati uccelli e cioè con gli stercoraridi, con gli avvoltoi e gli uccelli da preda in genere. In effetti, sulle Alpi, il Corvo imperiale sembra aver occupato la nicchia ecologica lasciata libera dagli estinti avvoltoi, come mangiatrice di carogne e rifiuti umani. Praticamente onnivoro, si nutre di giovani uccelli anche di specie assai grosse come le anatre, i fagiani e le pernici. Solitario o a coppie, è solo eccezionalmente riunito in gruppi.
I Corvidi sono straordinariamente abili nell'usare la propria voce, sono ottimi motteggiatori e sanno ripetere senza grande fatica singole parole e persino canzoni intere. Ben presto raccolgono un considerevole e prezioso bagaglio di esperienze e sanno distinguere chiaramente e sicuramente le diverse categorie di uomini. Essendo onnivori, solo di rado hanno preoccupazioni di tipo alimentare.
Corvo imperiale: piumaggio tutto nero con riflessi blu acciaio; è caratterizzato da un becco nero poderoso e provvisto di vibrisse, dalla gola irsuta e dalla coda cuneata che salta agli occhi specialmente quando vola; occhi bruni; in pianura nidifica su alti alberi, in montagna spesso su pareti rocciose inaccessibili; una covata all'inizio di marzo con 4-6 uova.
Il Corvo imperiale è il più grande uccello canoro europeo e raggiunge quasi le dimensioni di una Poiana. Vive in monogamia per tutta la vita; il matrimonio si scioglie solo per la morte del partner. Il Corvo imperiale è un divoratore di carogne, un ripulitore di ambienti [..] cui non manca il cibo neanche negli inverni più rigidi. L'istinto di riproduzione si sveglia in lui già in febbraio. Allora le coppie veleggiano e volteggiano a grandi altezze, sostenute da forti correnti ascendenti, compiendo meravigliosi voli nuziali. In lontananza echeggia il loro sonoro "clong-clong" o "cu-long". Arditamente si precipitano verso il basso, capovolgendosi diverse volte e agitando velocemente le ali, per riguadagnare subito quota risalendo in spirali velocissime. Poi più tardi il maschio si erge davanti alla femmina con le penne arruffate presentandosi in tutta la sua imponenza e provocando nella femmina un tipico gesto di subordinazione. Subito dopo però si inchina profondamente verso terra, gonfia soltanto le piume della testa, lascia pendere le ali ed emette un nasale e leggero "cru-iu-iu". Contemporaneamente abbassa come rapito o in estasi la bianca membrana nittitante sopra gli occhi e compie spasmodici movimenti strozzati. Cosi si getta ai piedi della femmina implorando il suo favore finché quest'ultima assume la posizione d'accoppiamento.
Il nido viene utilizzato, se non intervengono incidenti, per molti anni di seguito. Ad ogni covata vengono aggiunti nuovi rami secchi, cosi che tutta la costruzione si accresce poderosamente raggiungendo in molti casi un diametro di mezzo metro. La femmina fodera copiosamente la profonda conca con licheni, crini e lana di animali. Depone a intervalli di 24-48 ore le uova dal guscio verde-chiaro macchiettato di grigio e di bruno che sono straordinariamente piccole. In rapporto alla sua grandezza e al suo peso il Corvo imperiale ha le uova più piccole e più leggere di tutti gli uccelli. La femmina cova da sola incubando le uova per tre settimane circa e in questo periodo viene nutrita dal maschio con cibo rigurgitato.
Se già in tempi normali il Corvo imperiale si avvicina al nido con incomparabile cautela, tanto che è molto difficile scoprirlo, ora esso evita persino di allontanarsi o avvicinarsi direttamente. Di solito si lascia cadere lungo il tronco o lungo la parete rocciosa e si allontana dal basso senza far rumore. Quando ritorna si ferma a una certa distanza dal nido, scruta attentamente e a lungo per vedere che non ci sia nessuno e poi si dirige fulmineo verso il nido. Quando la femmina è sazia, il maschio la intrattiene con un singolare canto fatto di grugniti e di suoni gorgoglianti e gracchianti a cui la femmina risponde alla stessa maniera. Chi li ascolta non può sottrarsi all'impressione che essi " discorrano" e "conversino" nel vero senso della parola.
Le uova si schiudono alla fine di marzo. Il maschio provvede alla madre e alla prole con i migliori bocconi smentendo categoricamente la fola che lo vorrebbe padre snaturato. Inonda il nido di grassi lombrichi, croccanti coleotteri, saporose rane, lumache e piccoli topi. In aprile i piccoli Corvi si arrampicano già sul bordo del nido, ma ancora in maggio vengono nutriti dai genitori con minuscoli bocconi di carne di lepre, ratto, talpa, pernice, lucertola, sauro, serpente e di pesce. Ora anche la femmina porta assiduamente del cibo.
La famiglia del Corvo imperiale che si aggira volando lontano rimane unita ancora per tutto l'anno e spesso fino al successivo periodo degli amori.
I Corvidi sono uccelli di forme ben proporzionate, agili, robusti e spesso forti volatori. Le zampe sono piuttosto alte e servono egualmente bene ad appollaiarsi sui rami degli alberi, come a saltellare o camminare sul terreno. Sono tra gli uccelli più intelligenti e diventano diffidentissimi quando siano perseguitati.
Il Corvo imperiale è il più grande fra le specie nostrane ed è grosso quanto una buona gallina. I Corvi sono particolarmente ghiotti di chiocciole e danno la caccia ai piccoli roditori e ad altri piccoli vertebrati. Alla sera si riuniscono sulle rupi per passarvi la notte. Camminano sul terreno in maniera somigliante a quella dei colombi. Il nido è fabbricato rozzamente nelle anfrattuosità delle rocce e più di rado sugli alberi vecchi.
Tutti i Corvidi sono uccelli di corporatura robusta, con becco di varia lunghezza, ma mai breve, diritto o leggermente incurvato, sempre forte. Le narici sono ricoperte di penne setoliformi rivolte in avanti. Per l'assenza di strutture estremamente specializzate, i Corvidi sono dotati di grande capacità di adattamento, favorita anche dalle elevate funzioni celebrali. In molte specie si ha un'organizzazione sociale assai raffinata.
Il Corvo imperiale abita zone selvagge montuose o comunque rocciose anche a picco sul mare. E' specie stazionaria che costruisce sulle sporgenze delle rocce nidi voluminosi in cui vengono deposte in febbraio-marzo da (3)4 a 5(6) uova. L'alimentazione si basa soprattutto su alimenti di origine animale. Il volo è diritto e anche librato a grandi altezze. Compie evoluzioni di corteggiamento. Vive generalmente in coppia, ma può riunirsi in branchi ove è numeroso.
I Corvidi sono tra le specie più intelligenti del mondo alato e alcune mostrano di adattarsi rapidamente alle trasformazioni dell'ambiente provocate dall'uomo, traendo profitto dalle discariche di rifiuti e dall'espansione delle aree coltivate.
Il Corvo imperiale è un grande volatile e può raggiungere l'apertura alare di m. 1,3. Tutto nero con coda lunga e cuneiforme. Vive nelle zone di montagna rocciose e inaccessibili, lungo le scogliere marine e nei pascoli aridi. Costruisce un grosso nido di rami sulle rocce. Si nutre di piccoli animali e di rifiuti di ogni tipo.
AVVISTAMENTI
1 ind. osservato dal 10/01 al 25/02/95 nelle vicinanze della cima del Collalto
(Maser TV)a quota 450/490 metri.
Il 17/08/96 osservati 14 ind. nei pressi di cima Grappa.
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Nei pressi del Monte Colombera (Monte Grappa) osservato un gruppo di 11 ind.
il 21/09/97 . Il 5/09/97 ed il 20/09/97 osservato più volte 1 ind. sui
Colli Asolani a circa 400 m. Si tratta dell’inizio di ripetute successive
osservazioni in area collinare che testimoniano l’abbassamento di questa specie
alpina verso areali pedemontani.
2 ind. osservati presso il bivacco Musatti, sulle Marmarole settentrionali
(Auronzo, BL) in data 20/08/97 2 ind. osservati alla forcella Malpasso,
sul gruppo dei Brentoni (Comelico, BL), in data 30/08/97
2 ind. osservati presso Recoaro 1000 (VI), sul gruppo di cima d’Avanti, in data
13/04/98.
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