Col Campeggia gallerie e postazioni |
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Col Campeggia, posto a quota 1100 m sulle ultime propaggini a sud ovest del massiccio, in vicinanza della Strada Cadorna e sopra la valle di Santa Felicità, assunse un ruolo logistico molto importante durante il primo conflitto mondiale. Venne realizzata per il trasporto dei materiali una ferrovia a scartamento ridotto da Bassano a Santa Felicità, e da qui partivano due teleferiche e una condotta idrica che raggiungevano Campeggia. Dal Col Campeggia partivano a sua volta due teleferiche dirette una a Monte Oro e l' altra al Monte Asolone.
Col Campeggia, nelle posizioni defilate dal tiro nemico, fu dotato di ricoveri per le truppe e materiali, venne inoltre munito di un sistema fortificato a guardia e protezione della sottostante valle. Fu sede di Comando Tattico del IX Corpo d'Armata, dagli osservatori a pozzo con vista su Monte Asolone e Colli Alti, collegati da un efficiente sistema di gallerie e camminamenti, venivano diretti sia il tiro delle artiglierie, poste sui vicini Col Averto e Malga Andreon, sia le operazioni delle Brigate Basilicata e Abruzzi operanti in questo settore.
Sul terreno risultano tuttora evidenti i resti degli acquartieramenti ricavati contro roccia negli slarghi della strada militare ed ancor meglio i rifugi incavernati.
Dopo aver girato la curva davanti la valle e presa la direzione nord, si incontrano gli slarghi dove erano presenti baraccamenti e ricoveri in pietra e le prime delle nove gallerie che completavano il sistema. Dopo una paio di gallerie a ferro di cavallo, e al termine degli acquartieramenti esterni (baracche e ricoveri), parte una galleria in salita e lunga 35 metri, scavata nella roccia di rosso ammonitico, e dotata di una lunga scalinata incisa nella roccia che conduce ad un pozzo di risalita (osservatorio) posto altre il versante. La scalinata è dotata di un corrimano di corda metallica ed il pozzo si può risalire con una scala di ferro. Un sentiero nel bosco in leggera discesa ci porta, tenendo sempre la destra, al sentiero principale che avevamo lasciato all'ingresso. Si percorre ora una scalinata in discesa e lasciando alla sinistra due ulteriori ingressi di gallerie di modesta importanza, sotto ad una poderosa roccia strapiombante troviamo l'ingresso di una galleria, riconoscibile dai resti di una garrita in calcestruzzo. La galleria, la più articolata e lunga una settantina di metri, fu prevista per la protezione delle truppe durante i bombardamenti. Dopo l'ingresso sotto roccia, si snoda con una serie di allargamenti per gli acquartieramenti. Pregevole è la fattura del muro in pietra, posto all'interno e a destra del corridoio principale, e perfettamente conservato. Curiosi anche i sacchi di cemento pietrificati, con la forma della schiena del mulo, all'ingresso dell'arteria franata a sinistra. La galleria termina dopo breve scalinata con un osservatorio a finestra al cui ingresso è leggibile il graffito con la data riportata dai costruttori "23/08/1918". Dal sentiero uscente dalla precedente galleria si snoda un breve percorso che porta a due osservatori recuperati e all'ingresso di un'altra caverna che corre sovrapposta alla precedente lunga una trentina di metri e terminante con un pozzo osservatorio. Più a valle si percorre un tratto di trincea coperta che alla fine si snoda lungo tratti di trincea fino alla valle del Campo. Successivamente per facile sentiero si riguadagna quota fino ad arrivare alla rotabile che conduce in Busa di Campeggia, si attraversa la strada utilizzando un pregevole ponte in legno costruito dalla Protezione Civile di Romano d'Ezzelino e continuando per evidente sentiero si raggiungono i resti di un' importante cisterna d'acqua potabile. Sempre poi per sentiero in breve si raggiunge il punto di partenza completando l'escursione.
Col Campeggia attività
1992: Inizio attività di recupero.
Nel 1992, su segnalazione di uno dei componenti dell'associazione, alcuni volontari compirono una ricognizione nella zona di Col Campeggia, dove era stata individuata la presenza di alcune trincee e gallerie risalenti alla Prima Guerra Mondiale.
Venne scoperto un insieme di gallerie, trincee e resti di baraccamenti di notevole interesse dal punto di vista storico. Inoltre il tracciato che consente di passare da ambienti boschivi ad ambienti e zone a prato presentano una molteplice varietà di fiori e di piante, rende il sito degno di nota anche dal punto di vista naturalistico.
I volontari decisero allora di impegnarsi al recupero della zona, così da garantire la fruibilità da parte dei tutta la popolazione. L 'Associazione di Romano si è quindi impegnata nei seguenti interventi:
- Recupero del sentiero di accesso alle gallerie, partendo dal sentiero nr. 54 che da valle Santa Felicita porta sino alla sommità di Col Campeggia;
- Rimozione dei detriti e dei materiali di deposito che negli anni si erano accumulati all'interno della galleria “Osservatorio”;
- Pulizia primaria di un tratto di trincea, apertura e pulizia parziale di un buon tratto di trincea che dal Col Campeggia scende verso Busa di Campeggia.
Questa prima fase, che ha comportato un impiego di 800 ore uomo, è proseguita fino alla primavera del 1996.
1997: Il finanziamento della Comunità Montana.
Visti i lusinghieri risultati della prima fase di recupero e la risposta positiva da parte delle scolaresche e delle comitive in visita al sito, nel 1997 la Comunità Montana del Brenta decise di dare continuità a questo lavoro di valorizzazione storica e ambientale attraverso uno specifico finanziamento finalizzato al completamento del tracciato fino allora ripristinato. Il progetto ha comportato un impegno notevole per i componenti dell'Associazione Romanense sia in termini di tempo che per i materiali e le attrezzature impiegati.
Intervento di recupero.
L'interevento di recupero previsto dal progetto è stato sviluppato nelle seguenti opere.
Ripristino della strada di accesso ai baraccamenti, con rimozione di piante e ricostruzione di lunghi tratti delle antiche murette di sostegno eseguite a secco con dei sassi oramai completamente franate.
Consolidamento delle murature perimetrali ancora presenti nelle “casematte”, con sigillatura delle fughe e riassestamento delle gradinate in pietra di collegamento fra i vari livelli del sito.
Rinvenimento dei gradini di percorrenza della galleria “osservatorio”, dall'inizio della zona “baraccamenti” sino al pozzo di osservazione sulla sommità del colle, mediante scavo a mano e trasporto all'esterno con secchi del materiale finito all'interno della galleria stessa.
Realizzazione del collegamento fra la zona gallerie e la trincea principale mediante una gradinata in traversine di legno.
Esecuzione di tratti di parapetto di protezione nei punti più esposti e posizionamento di un tabellone informativo all'inizio del percorso.
Pulizia e rimozione di massi e di terra all'interno della trincea principale per un tratto di 700 metri .
Recupero di un osservatorio di artiglieria con rimozione delle macerie presenti e riproposizione della cupola originaria dell'osservatori e delle feritorie di sentinella.
Questa seconda fase ha portato ad un notevole aumento del flusso dei visitatori e delle scolaresche delle zone limitrofe, interessati a una visita diretta dei sito ove hanno avuto luogo gli eventi bellici studiati nei libri di scuola.
L'impegno dei volontari, che ha comportato un impiego di oltre 4.000 ore di lavoro, è risultato alla fine premiato dall'interesse sempre crescente mostrato dai visitatori.
2000, Programma regionale Leader II
A seguito del buon esito dell'intervento finanziato dalla Comunità Montana del Brenta, il Comune di Romano d'Ezzelino ha predisposto un ulteriore programma di lavori per il completamento di quanto fino ad allora eseguito, sfruttando l'opportunità di contributi europei attivati dal Programma Regionale Leader II.
Si sono quindi compiuti i seguenti interventi:
Installazione di un impianto stabile di illuminazione delle gallerie tramite gruppo elettrogeno.
Riproposizione di un tratto di trincea coperta e delle conseguenti feritorie per i fucilieri.
Costruzione di una passerella in legno di sovrappasso della strada comunale di Col Campeggia al fine di eliminare l'attraversamento stradale e collegare le quote diverse del percorso.
Esecuzione di un fondo di percorrenza del sentiero sino alla cisterna di raccolta dell'acqua sul Col Averto.
Conclusione del percorso
Il recupero delle strutture della cisterna e dell'area antistante hanno anche consentito il rinvenimento del tracciato originario di accesso alla zona: quest'ultima parte del percorso conduce direttamente al punto di partenza iniziale, formando così un circuito ad anello.
Le opere si sono ufficialmente concluse nel mese di maggio 2002 con l'inaugurazione del percorso.
I volontari dell'Associazione di Romano sono impegnati tutt'oggi nella manutenzione del tratto recuperato e nel miglioramento del percorso con l'aggiunta di nuovi itinerari. Ogni anno, inoltre, accompagnano numerose scolaresche alle visite di questi luoghi di grande interesse storico. |