MEDAGLIE D'ORO AL VALORE MILITARE DELLA GRANDE GUERRA
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CUCCHIARI GIOVANNI

Soldato

Soldato di Fanteria Disegnatore, all'ufficio fortificazione di "Udine" luogo di nascita: S. Ginesio (MC) Data del conferimento: 13- 7- 1919 R.D. alla memoria. Motivo del conferimento: Costante, fulgido esempio di valore e di tenacia, incaricato, con altri, del taglio dei reticolati nemici, si dirigeva verso i reticolati stessi con indomito coraggio e ne iniziava il taglio servendosi delle pinze. Fatto segno, da vicino, a violento fuoco, che gli spezzava la pinza fra le mani, si manteneva calmo e saldo al proprio posto, finchè non gli fu ordinato di arretrasi. Dopo circa un’ora, pur sapendo che l’avversario era sempre vigile, usciva con un’altra pattuglia a ritentare la pericolosa operazione, e primo fra tutti, con impareggiabile ardimento, raggiungeva i reticolati, togliendo dagli stessi un campanello d’allarme. E benchè non ancora raggiunto dai compagni, iniziava nuovamente ed intrepidamente il taglio dei fili e continuava nel suo eroico tentativo finchè, colpito da una nutrita scarica di fucileria nemica, vi lasciava gloriosamente la vita. Podgora, 24 giugno 1915.

Podgora

24 giugno 1915



CURTI STEFANO (Stefanino)

Capitano

Capitano ( Alpini , Comandante della 221a compagnia del battaglione "Val Varaita" ) luogo di nascita: Imola (BO) Data del conferimento: 1- 9- 1920 R.D. alla memoria. Motivo del conferimento: Preposto con la sua compagnia di alpini alla difesa di una testa di ponte di vitale interesse per le nostre truppe ripieganti, si votava con indomito ardimento e strenua, accanita lotta, riuscendo ad arrestare temporaneamente l’avversario soverchiante. Con un piccolo nucleo di generosi superstiti contrattaccava ben tre volte un nemico grandemente superiore di forze, e nell’impari lotta trovava morte gloriosa. Fulgido esempiò di eroismo e di sentimento del dovere, spinto al consapevole sacrificio di se stesso. Vidor, 10 novembre 1917. Nota: ---- caduto in combattimento a Vidor (Treviso) il 10 novembre 1917. ------ Stefanino Curti nasce ad Imola il 12 novembre 1895 da genitori di origini piemontesi Francesco e Giuseppina Briolo. Qui inizia gli studi poi, seguendo la famiglia, nel ginnasio di Parma e nel liceo di Genova. Il 5 novembre 1914 entra quale allievo ufficiale nella Scuola Militare di Modena ed al termine del corso chiede insistentemente di essere ammesso negli alpini. Il suo desiderio viene esaudito con la nomina il 30 maggio, pochi giorni dopo la dichiarazione di guerra all’Austria, a sottotenente assegnato al 1° Reggimento Alpini. Il 14 giugno 1915 raggiunge la zona di operazioni in Carnia destinato al battaglione Val d’Arroscia. Nel gennaio-marzo 1916 frequenta a Caserta un corso di mitragliere quindi, promosso tenente, nei primi di giugno è nuovamente con il proprio reparto che opera sull’altipiano di Asiago poi sui contrafforti del Cregnèdul, a duemila metri di altezza, dove merita un encomio solenne per le intelligenti osservazioni ed informazioni sui movimenti e difese avversarie. Posto a difesa di Monte Cucco durante l’offensiva austriaca nel Trentino, a Cucco di Pozzo pochi giorni dopo si offre volontario per comandare una pattuglia incaricata di tagliare i reticolati nemici ed assumere informazioni per il contrattacco. Nel corso di queste azioni del 7 e 8 luglio viene ferito gravemente alla gamba destra ed è costretto a trascorrere un anno di degenza negli ospedali di Brescia e Genova. Per questo suo comportamento gli viene conferita la medaglia di bronzo al valore militare. Dimesso dall’ospedale rientra nel giugno 1917 al fronte ed assegnato al servizio negli uffici comando del 12° Gruppo Alpini e successivamente al 6° Raggruppamento Alpini. Promosso capitano il 23 agosto assegnato al 2° Reggimento Alpini battaglione Val Varaita, che opera in Val Costeana ai piedi delle Tofane, dal 1° novembre assume il comando della 221^ compagnia. Nel frattempo l’offensiva austro-tedesca costringe il nostro esercito al ripiegamento fino ad attestarsi sulla riva destra del fiume Piave. Vengono fatti saltare tutti i ponti escluso quello di Vidor per una eventuale controffensiva. Con il ritardo dello schieramento delle nostre armate e resosi necessario trattenere il più possibile il nemico al di là del Piave viene creata una testa di ponte sulla sinistra del fiume in corrispondenza dell’unico passaggio ancora aperto a Vidor. Tre battaglioni alpini, fra cui il Val Varaita, si schierano a difesa. Il 10 novembre l’attacco in forze del nemico. Il capitano Curti, nonostante le gravi perdite della sua compagnia, contrattacca per tre volte alla testa dei pochi superstiti fino a quando cade colpito a morte. Due giorni dopo avrebbe compiuto 22 anni. Lo stesso nemico ne onora l’eroica morte scavando una fossa e ricomponendo la salma nel mantello con la rivoltella ed il cappello. Accanto pone una croce con scritto Hier ruht ein tapferer italiener ! (Qui giace un valoroso italiano). Nel settembre 1922 la salma viene trasferita da Vidor a Vigoforte Fiamminga (Mondovì) nella tomba di famiglia. Nel corso della commovente cerimonia è conferita ufficialmente alla memoria la medaglia d’oro al valore militare decretata con regio decreto del 1° novembre 1920. Al capitano Stefanino Curti vengono intestate un’ala della caserma del 2° alpini a Cuneo, la Caserma di Chianale in Val Varaita, scuole medie a Mondovì e Genova, e qui anche una via. Ad Imola la Caserma del Presidio Militare, il Gruppo Alpini, la Sezione degli ufficiali in congedo e l’Associazione Cavalieri di Vittorio Veneto. Anche il Gruppo Alpini di Vidor viene intitolato all’eroe. Nel 1977 a lui viene intitolata un’area verde ad Imola, attrezzata a parco giochi e completata con tavoli e panchine in muratura, frutto dell’iniziativa e lavoro del locale Gruppo Alpini.

Vidor

10 novembre 1917



D'ANGELO EMILIO PAOLO

Sottotenente

Sottotenente 232° reggimento fanteria della brigata "Avellino" della 6a compagnia del II battaglione luogo di nascita: Palermo (PA) Data del conferimento: 15- 3- 1917 D.L. alla memoria. Motivo del conferimento: Quantunque febbricitante, non volle essere ricoverato in un ospedale, per poter prendere parte all’azione offensiva che doveva svolgere il suo reggimento. Mentre con entusiastico slancio e sereno, cosciente sprezzo del pericolo guidava il suo plotone all’assalto del ponte di Gorizia, una granata nemica gli stroncava il braccio destro. Rifiutando ogni cura, sorreggendo l’arto infranto con la mano sinistra, tenne ancora il comando del reparto incitando i suoi con mirabile energia finchè, nuovamente colpito, rimase ucciso sul campo. Gorizia, 7 agosto 1916. Note: 232° Fanteri - Nato a Palermo il 18 giugno 1894 frequenta i corsi ufficiali nel 1914 ma per malattia è costretto a congedarsi. Allo scoppio del conflitto, per il perdurare del morbo non può prendere servizio che l'anno seguente in un Battaglione di Milizia territoriale dei Bersaglieri. Destinato al servizio attivo, ma di deposito, ottiene di essere mandato al fronte nelle fila del 232° fanteria. Il 7 agosto 1916, nonostante fosse febbricitante per il riacutizzarsi del morbo, andava all'assalto coi suoi uomini del ponte alle porte di Gorizia. Una granata gli troncava il braccio ed un successivo colpo mortale lo rendeva al padre morto in giovane età. Medaglia oro

Gorizia

7 agosto 1916



D'ANNUNZIO GABRIELE

Tenente Colonnello

D’ANNUNZIO Gabriele Tenente Colonnello ( A.A. , Squadriglia "La Serenissima" ) luogo di nascita: Pescara (PE) Data del conferimento: 2- 1- 1919 D.L. Motivo del conferimento: In grandiosa impresa aerea, da lui stesso propugnata, e in aspro combattimento terrestre sul Timavo superato, fu, per il suo ardimento, di meraviglia agli stessi valorosi. Cielo Carsico e Timavo, 23 -28 maggio 1917. Volontario e mutilato di guerra, durante tre anni di aspra lotta, con fede animatrice, con instancabile opera, partecipando ad audacissime imprese, in terra, sul mare, nei cielo, l’alto intelletto e la tenace volontà dei propositi, in armonia di pensiero e di azione, interamente dedicò ai sacri ideali della Patria, nella pura dignità del dovere e del sacrificio. Zona di guerra, maggio 1915 - novembre 1918.

cielo Carsico e Timavo Zona di Guerra

23 - 28 maggio 1917 maggio 1915 novembre 1918



DANERO BRUNO

Sottotenente

Sottotenente ( Fanteria , Comandante del nucleo di arditi del 25° reggimento fanteria della brigata "Bergamo" 10a compagnia ) luogo di nascita: Carloforte (CA) Data del conferimento: 23- 10- 1921 R.D. alla memoria. Motivo del conferimento: Sotto il violento fuoco di artiglieria e mitragliatrici nemiche, calmo, sereno e sprezzante del pericolo, alla testa del suo plotone di arditi, incitandoli con la voce e con l’esempio, si slanciava per primo contro i reticolati avversari. Ferito, con mirabile prova di abnegazione e valore seguitava ad incitare i suoi uomini alla lotta, trascinandoli con impeto e forza travolgente. Mentre in piedi, tra un grandinare di proiettili, tentava di sorpassare l’ultimo tratto di reticolato avversario, veniva colpito a morte. Vertoiba Inferiore, 20 agosto 1917.

Vertoiba

20 agosto 1917



DE BERNARDI LAMBERTO

Sottotenente

Sottotenente ( Bersaglieri , Assegnato al XVI battaglione d'assalto della 3a compagnia ) luogo di nascita: Torino (TO) Data del conferimento: 3- 3- 1918 D.L. alla memoria. Motivo del conferimento: Volontario fin dall’inizio della guerra, già due volte ferito, caduti due suoi fratelli sul campo, volle tornare ancora in prima linea. Comandante di un plotone d’assalto, alla testa dei suoi arditi, affrontava per primo e respingeva il nemico che, forte di numero, tentava di forzare le nostre difese. Ferito, rifiutava ogni soccorso e continuava a guidare il proprio reparto in ostinati e ripetuti contrattacchi, finchè colpito nuovamente a morte baciava il sacro suolo della Patria e spirava incitando ancora una volta con la parola e col gesto i suoi soldati che, esaltati dal fulgido esempio, coronavano l’azione con la vittoria. Gallio (Altipiano di Asiago), 10 novembre 1917

Gallio (Altipiano d'Asiago)

10 novembre 1917



DE CARLI GIUSEPPE

Caporale

Caporale ( Bersaglieri , Quartier Generale della 3a Armata ) luogo di nascita: Azzano Decimo (UD) Data del conferimento: 13- 11- 1920 R.D. Motivo del conferimento: Offertosi spontaneamente, insieme col proprio fratello, per farsi trasportare in aeroplano nel diletto Friuli invaso, a compiervi la delicatissima e pericolosa missione di informatore, con alacre intelligenza e invitto coraggio, affrontando le più drammatiche situazioni, riusciva a vincere ogni difficoltà ed ogni insidia, per raggiungere l’intento. Caduto nelle mani del nemico e sorvegliato da una guardia speciale, riusciva ad evadere, riprendendo con rinnovato fervore la sua missione. Fronte del Piave - Territorio invaso, 29 luglio - 2 novembre 1918. Note: --- Il primogenito, Nicolò, arruolato allo scoppio della guerra, presta servizio nel 3° bersaglieri come allievo sergente poi all'8°. Per azioni temerarie nel corso del 1917 viene promosso sul campo Tenente e insignito di Medaglia di Bronzo. Nel frattempo anche il fratello Giuseppe viene incorporato all'8° reggimento. Poiché erano entrambi friulani, vengono scelti per una missione di commandos. Il pilota dell'idrovolante (Gelmetti) che aveva appena portato De Carlo nella laguna di Caorle ritiene di non poter effettuare prima dell'alba un altro volo. Tutto viene rimandato a fine luglio dopo un ulteriore vano tentativo di atterrare ad Aviano. "Raggiungemmo quindi col pilota Casagrande la laguna di Caorle. portavamo con noi due piccioni viaggiatori. Vestiti da pescatori attraversammo la palude per raggiungere la strada di Livenza. I piccioni e le notizie raccolte ci avrebbero portato subito davanti al plotone di esecuzione per ogni posto di blocco che riuscimmo a saltare. Marciavamo di giorno raccogliendo informazioni, ma tenendoci a prudente distanza per non essere sorpresi insieme. Arrivammo ad Azzano Decimo, il nostro paese, il 4 agosto e qui incontrammo nostra madre. In paese rimanemmo per diversi giorni raccogliendo informazioni. Eravamo al sicuro e in attesa di documenti falsi per muoverci. I sorvoli di nostri aerei e fughe di notizie avevano messo in allarme gli austriaci. Ci diedero la caccia per oltre un mese, organizzando anche trappole con controspie. Il 13 ottobre, dietro segnalazione di una spia Io (Nicolo) venni arrestato, anche se non riconosciuto come uno dei De Carli. Il giorno dopo era già tutto pronto per la mia fucilazione. La porta della prigione in cui ero rinchiuso non era però abbastanza robusta per le mie spalle e in un attimo presi il volo inseguito nel buio dalle sparatorie dei carcerieri. Per due ore rimasi nascosto anche in un pozzo nero, dove nessuno venne a cercarmi. Conoscevo altri posti dove i nostri aerei facevano capo per i piccioni e la prima consegna era per il 18. Non credevo che dopo quanto era successo, mio fratello fosse stato nelle vicinanze, ma lo ritrovai. Continuammo ancora per alcuni giorni il rifornimento di informazioni sugli austriaci in fuga e il 2 novembre fummo raggiunti dai nostri. La guerra era finita. I fratelli De Carli sono entrambi decorati di medaglia d'Oro.

Fronte del Piave, Territorio invaso

29 luglio 1918 - 2 novembre 1918



DE CARLI NICOL

Tenente

Tenente ( Bersaglieri , Ufficio Informazione della 3a Armata ) luogo di nascita: Azzano Decimo (UD) Data del conferimento: 13- 11- 1920 R.D. Motivo del conferimento: Offertosi spontaneamente, insieme col proprio fratello, per farsi trasportare in aeroplano nel diletto suo Friuli invaso, a compiervi la delicatissima missione di informatore, riusciva a compierla felicemente attraverso le più grandi difficoltà e le più terribili insidie, dando prova di sapiente spirito di organizzazione, di sublime abnegazione e di fulgido coraggio, sostenuto dalla fede incrollabile nella santità della nostra causa. Fronte del Piave - Territorio invaso, 29 luglio - 2 novembre 1918. Note: --- Il primogenito, Nicolò, arruolato allo scoppio della guerra, presta servizio nel 3° bersaglieri come allievo sergente poi all'8°. Per azioni temerarie nel corso del 1917 viene promosso sul campo Tenente e insignito di Medaglia di Bronzo. Nel frattempo anche il fratello Giuseppe viene incorporato all'8° reggimento. Poiché erano entrambi friulani, vengono scelti per una missione di commandos. Il pilota dell'idrovolante (Gelmetti) che aveva appena portato De Carlo nella laguna di Caorle ritiene di non poter effettuare prima dell'alba un altro volo. Tutto viene rimandato a fine luglio dopo un ulteriore vano tentativo di atterrare ad Aviano. "Raggiungemmo quindi col pilota Casagrande la laguna di Caorle. portavamo con noi due piccioni viaggiatori. Vestiti da pescatori attraversammo la palude per raggiungere la strada di Livenza. I piccioni e le notizie raccolte ci avrebbero portato subito davanti al plotone di esecuzione per ogni posto di blocco che riuscimmo a saltare. Marciavamo di giorno raccogliendo informazioni, ma tenendoci a prudente distanza per non essere sorpresi insieme. Arrivammo ad Azzano Decimo, il nostro paese, il 4 agosto e qui incontrammo nostra madre. In paese rimanemmo per diversi giorni raccogliendo informazioni. Eravamo al sicuro e in attesa di documenti falsi per muoverci. I sorvoli di nostri aerei e fughe di notizie avevano messo in allarme gli austriaci. Ci diedero la caccia per oltre un mese, organizzando anche trappole con controspie. Il 13 ottobre, dietro segnalazione di una spia Io (Nicolo) venni arrestato, anche se non riconosciuto come uno dei De Carli. Il giorno dopo era già tutto pronto per la mia fucilazione. La porta della prigione in cui ero rinchiuso non era però abbastanza robusta per le mie spalle e in un attimo presi il volo inseguito nel buio dalle sparatorie dei carcerieri. Per due ore rimasi nascosto anche in un pozzo nero, dove nessuno venne a cercarmi. Conoscevo altri posti dove i nostri aerei facevano capo per i piccioni e la prima consegna era per il 18. Non credevo che dopo quanto era successo, mio fratello fosse stato nelle vicinanze, ma lo ritrovai. Continuammo ancora per alcuni giorni il rifornimento di informazioni sugli austriaci in fuga e il 2 novembre fummo raggiunti dai nostri. La guerra era finita. I fratelli De Carli sono entrambi decorati di medaglia d'Oro.

Fronte del Piave, Terre invase

29 luglio 1918 - 2 novembre 1918



DE CARLO GIACOMO CAMILLO

Tenente Colonnello

Tenente Colonnello ( A.A. , 25a squadriglia aeroplani ) luogo di nascita: Venezia (VE) Data del conferimento: 29- 4- 1923 R.D. Motivo del conferimento: In un momento grave e decisivo per le sorti d’Italia, offrivasi per primo, con sublime ardimento, per farsi trasportare, di nottetempo, in aeroplano al di là del Piave, per iscoprire direttamente quanto il nemico macchinasse su quel lembo di Patria strappatoci e accuratamente celato agli altri ordinari mezzi di informazione. Per quasi tre mesi, sostenuto dal vigile affetto delle popolazioni, ma sospettato e ricercato dalla polizia nemica, riusciva, vivendo vita di leggenda, a mandare preziose informazioni e ad organizzare un efficace servizio. Falliti i tentativi di ritorno per via aerea, scelse quella di mare, rientrando per riferire di persona ed offrirsi nuovamente al rischioso cimento. Fulgido esempio di valore e di audacia, rinnovava imprese che già, nei tempi tristi della straniera tirannide, avevano fatto tremare gli oppressori ed aperto la via alla redenzione. Fronte del Piave, giugno - agosto 1918.

Fronte del Piave

giugno - agosto 1918



DE CESARIS ULDERICO

Capitano

Capitano 18° reggimento fanteria "Acqui" luogo di nascita: Spoltore (PE) Data del conferimento: 19- 11- 1920 R.D. Motivo del conferimento: Di eccezionale calma di fronte al nemico, diede tali esempi di fulgido valore personale in ripetuti combattimenti, di ardimento nell’eseguire ricognizioni, di iniziativa e di fermezza nel condurre il proprio reparto, da essere additato da tutta la divisione, ufficiali e soldati (di cui tre reggimenti per la loro condotta in quelle circostanze ebbero la bandiera decorata con la medaglia d’argento al valor militare) quale valoroso tra i valorosi. Ruda, 6 giugno 1915- Vermegliano, 19-21 luglio 1915 - Selz 6-22 aprile 1916.

Ruda, Vermegliano, Cave di Selz

6 giugno 1915 - 6 - 22 luglio 1915 6 - 22 aprile 1916



DE GASPARI ORESTE

Brigadiere Generale

Brigadiere Generale ( Bersaglieri , Comandante del 1° raggruppamento d' assalto ) luogo di nascita: Potenza (PZ) Data del conferimento: 29- 5- 1919 D.L. Motivo del conferimento: Comandante di due gruppi d’assalto rinforzati con elementi d’artiglieria e genio, li condusse risolutamente ai di là del Piave e raggiunse con precisa manovra gli obiettivi assegnatigli. Durante un grave contrattacco nemico, spiegò la più grande energia, manovrando con la più grande opportunità le provate sue truppe. Nel momento più critico, quando maggiormente ferveva la lotta, fu alle sue schiere simbolo di indomito eroismo e inflessibile forza di comando. Dominate con fermissimo imperio le sanguinose vicende del combattimento, non appena possibile riordinò le truppe per la ripresa dell’attacco, che condusse a completo compimento. I suoi arditi, nella gioia della vittoria, provarono la fierezza più grande alla quale potessero aspirare: quella di vedere impersonati nel loro comandante il valore insigne ed i fuigori di eroismo che la battaglia aveva richiesti. Falzè di Piave, 27 - 28 ottobre 1918. Nota: ---- (Potenza) - 1° Gruppo d'Assalto -- Nato a Potenza nel 1864 frequenta la Scuola Militare di Modena e svolge incarichi di prima nomina nel 53° Fanteria. Nel 1898 fu trasferito al 2° Bersaglieri e nel 1900 come capitano è in Cina per la Rivolta dei Boxer (encomio). Nel 1915 è al comando del II battaglione. Con la promozione a Colonnello passa al 138° Fanteria con il quale merita il Bronzo a Sei Busi (novembre 1915). Ritorna a comandare il 14° Bersaglieri l'anno dopo sull'altopiano di Asiago. A Monte Zebio il 6 luglio viene gravemente ferito e insignito dell'Argento. Passato a comandare una Brigata (Como), nonostante la menomazione, é presenta alla battaglia di Vittorio (Veneto) al comando di due gruppi d'assalto sul Piave. Per le ripetute prove di valore gli viene assegnato l'Oro. L'anno dopo è in Tripolitania e Cirenaica. Promosso Generale di Brigata nel 1923, dopo la conquista di Agedabia, viene rimpatriato e tiene per un anno il comando della Brigata Roma: Viene collocato nella Riserva, ormai 60enne, e muore nel 1933 a Genova.

Falz

27 - 28 ottobre 1918



DE GOL GIUSEPPE

Sottotenente

Sottotenente 6° reggimento alpini battaglione "Verona" della 56a compagnia luogo di nascita: Strigno (TN) Data del conferimento: 31- 5- 1923 R.D. alla memoria. Motivo del conferimento: Trentino di nascita, di classe anziana, ma ancora vincolato al servizio militare nell’esercito austriaco, lasciava in Australia, dove aveva stabilito i propri interessi, la moglie e i figli colà residenti, per venire a combattere, volontario, l’ultima guerra d’indipendenza. Si distinse per audaci imprese di ricognizione, condotte sempre a termine con felice risultato, nelle quali catturò diverse pattuglie avversarie. Comandante di una grossa pattuglia scelta, si slanciava alla testa dei suoi uomini all’attacco di un nucleo di nemici in forte posizione. Colpito mortalmente al petto, continuò ad incitare i suoi uomini a perseverare nell’azione, e col suo esempio eroico e con la sua parola, seppe infondere in essi tanto slancio ed ardire, che essi, sebbene di gran lunga inferiori di numero, in un nuovo e più furioso assalto, riuscirono a sloggiare il nemico ed a volgerlo in fuga. Esausto, esalava l’ultimo respiro al grido di Viva l’Italia!. Corna Calda (Albaredo - Trentino), 14 novembre 1915. Note: ---- Nato nel 1882 a Strigno (Trento) Aspirante ufficiale di complemento 6° Reggimento Alpini Battaglione Verona 56ª Compagnia.

Corna Calda (Albaredo - Trentino)

14 novembre 1915



DE SIMONE RUGGERO

Tenente

Tenente ( Fanteria , Comandante del V reparto d'assalto del 54° reggimento fanteria ) luogo di nascita: San Pietro Vernotico (LE) Data del conferimento: 2- 6- 1921 R.D. alla memoria. Motivo del conferimento: Comandante di un plotone d’assalto accorso in difesa di una posizione fortemente attaccata dal nemico, ferito alla bocca da una scheggia di granata, continuava a tenere il comando del proprio reparto, incitando e trascinando con l’esempio, sotto un fuoco violento, i propri soldati. Ferito una seconda volta, nella lotta corpo a corpo che ne seguì, ed intimatagli la resa, rispose scaricando la rivoltella e gridando: Vival’Italia!. Ferito una terza volta, cadeva a terra, ed alla nuova intimazione di resa rispondeva: “No, viva l’Italia ! “. Una quarta ferita al cuore lo uccise. Sublime esempio di valore e di amor patrio. Forcella Monte Piana, 22-23 ottobre 1917.

Forcella di Monte Piana

22 - 23 ottobre 1917



DE VECCHI CARLO

Maggiore

Maggiore ( Fanteria , 142° reggimento della brigata Catanzaro ) luogo di nascita: Livorno (LI) Data del conferimento: 13- 9- 1917 D.L. alla memoria. Motivo del conferimento: Costante esempio del più fulgido valore in tutta la sua carriera e durante l’attuale campagna, già decorato di tre medaglie d’argento al valore, al comando di un battaglione, sviluppava e cementava nei propri dipendenti il più ardente spirito offensivo. Mentre con infaticabile attività provvedeva al rafforzamento delle nostre difese per ritorcere contro il nemico ogni attacco che questi osasse tentare, cadde colpito a morte; sollevatosi, mostrava la sua gloriosa ferita, incitando ancora i soldati a vendicarlo. Boscomalo, Nova Vas, 25 marzo 1917.

Boscomalo, Nova Vas

25 marzo 1917



DEL GRECO CARLO

Capitano di Corvetta

Capitano di corvetta Comando squadra sommergibili al comando del Nereide luogo di nascita: Firenze (FI) Data del conferimento: 30- 12- 1915 R.D. Motivo del conferimento: All’alba del 5 agosto in vicinanza della spiaggia di Pelagosa, di fronte all’improvviso apparire di un sommergibile austriaco a breve distanza che rappresentava sicura morte, tentava con eroica abnegazione di offendere col lancio di un siluro il nemico, ordinando la immediata immersione del sommergibile «Nereide» di cui aveva il comando e compiendo tutto quello che il dovere e le circostanze imponevano e consentivano. Pelagosa, 5 agosto 1915.

Pelagosa

05 agosto 1915


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