MEDAGLIE D'ORO AL VALORE MILITARE DELLA GRANDE GUERRA
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CASALI nobile ALESSANDRO

Capitano

Capitano ( Fanteria , Comandante della 3a compagnia del I battaglione dell'82° reggimento fanteria della brigata "Torino" ) luogo di nascita: Piacenza (PC) Data del conferimento: 16- 8- 1918 D.L. alla memoria. Motivo del conferimento: Accerchiata dal nemico e fatta in gran parte prigioniera la propria compagnia, rimase gravemente e ripetutamente ferito. Medicato alla meglio, postesi delle bombe sul braccio ferito sospeso al collo, serenamente disposto al sacrificio di sè, si metteva alla testa dei sopraggiunti rinforzi, e, fulgido esempio di valore, li guidava alla riconquista della trincea ove cadeva gloriosamente colpito in fronte. Volkovniak, 26 ottobre 1917.

Wolkovniak

26 ottobre 1917



CASCINO ANTONINO

Tenente Generale

Tenente Generale ( Artiglieria , Comandante dell'8a divisione ) luogo di nascita: Piazza Armerina (CT) Data del conferimento: 22- 11- 1917 D.L. alla memoria. Motivo del conferimento: Nobile figura di condottiero e di soldato, diede costante e mirabile esempio di ardimento e di valore alle truppe della sua divisione, recandosi a condividere con esse, sulle prime linee, tutte le vicende della lotta. Gravemente ferito da proiettile nemico, volle ancora mantenere il comando, finchè ebbe assolto il suo compito della giornata, stoicamente sopportando il dolore della ferita, che poi lo condusse a morte. Monte Santo, 15 settembre 1917

Monte Santo

15 settembre 1917



CASSOLI ARTURO

Colonnello

Colonnello 142° reggimento fanteria brigata "Catanzaro" luogo di nascita: Ferrara (FE) Data del conferimento: 1- 6- 1916 D.L. alla memoria. Motivo del conferimento: Fulgido esempio di mirabile valore e perizia, seppe preparare ed impiegare il suo reggimento, esercitando sui sottoposti quell’ascendente, che li condusse alla conquista di importanti posizioni nemiche a Castelnuovo, e lasciando nell’animo dei suoi dipendenti prezioso retaggio di tenacia e di ardire, che non si infranse nei reiterati attacchi contro le formidabili posizioni di Bosco Cappuccio, all’inizio dei quali egli perdette eroicamente la vita. Carso, luglio - ottobre 1915.

Carso

Luglio - ottobre 1915



CASTELBARCO marchese GIANCARLO

Capitano

Capitano ( Cavalleria , Comandante della I brigata di Cavalleria ) luogo di nascita: Milano (MI) Data del conferimento: 19- 8- 1921 R.D. alla memoria. Motivo del conferimento: Comandante di uno squadrone appiedato a sbarramento di importantissima comunicazione ed a protezione di nostre colonne di fanterie e carreggi in ritirata, assolveva il difficile compito con slancio, ardimento e sprezzo del pericolo resistendo all’urto. Ferito alla gamba sinistra e fattasi fare una sommaria medicazione, ritornava fra i suoi cavalleggeri animandoli alla resistenza con vibranti e nobili parole. Invitato dal suo comandante di reggimento a ritirarsi, rispondeva con fierezza che non avrebbe abbandonato il suo squadrone fino alla morte e restava impavido sulla linea del fuoco. Giunto l’ordine di ripiegare, mentre, montato per ultimo a cavallo, sfidava eretto colla persona l’irrompente nemico, veniva colpito all’addome. Prima di morire, dominando con coraggio spartano lo spasimo della gravissima ferita, dava con serenità, ad un graduato che l’assisteva, gli ordini necessari per la distruzione dei documenti riservati dello squadrone, perchè non cadessero nelle mani del nemico. Magnifica figura di soldato, esempio sublime di devozione al dovere e di spirito di sacrificio. Pasian Schiavonesco (Friuli), 29 ottobre 1917.

Pasian Schiavonesco (Friuli)

29 ottobre 1917



CASTELNUOVO DELLE LANZE nobile CARLO

Tenente

Tenente ( Cavalleria , Comandante dello squadrone mitragliatrici del "Genova Cavalleria" (4°)) luogo di nascita: San Paolo Belsito (NA) Data del conferimento: 19- 8- 1921 R.D. alla memoria. Motivo del conferimento: Appiedato con la sua sezione mitragliatrici per la difesa ad oltranza di uno sbarramento importantissimo a protezione di nostre colonne di fanteria e carreggi in ritirata, dirigeva con calma e coraggio ammirevoli il tiro delle sue armi e col preciso fuoco di esse, opportunamente spostandole, resisteva per nove ore agli assalti del nemico in forze, fattosi baldanzoso per precedenti successi ottenuti. Ferito all’inguine da pallottola esplosiva, mentre curvo su di un’arma ne controllava il tiro, conscio perfettamente della missione di sacrificio affidata al suo reparto, con altissimo sentimento dell’onor militare e con grande amor di Patria chiedeva di resistere, fino alla morte che sentiva prossima, fra i suoi mitraglieri di cui esaltava con vibrate e nobili parole l’eroismo. Allontanato a forza dal combattimento, raccomandava ancora ai suoi uomini di non cedere a qualunque costo e superando il dolore spasmodico della mortale ferita li salutava per sempre al grido di "Evviva Genova. Evviva il Re!". Pozzuolo del Friuli,30 ottobre 1917.

Pozzuolo del Friuli

30 ottobre 1917



CASTRUCCIO GIUSEPPE

Tenente

Tenente ( M.M. , Pilota di dirigibile sull' aeronave "M. 10" ) luogo di nascita: Genova (GE) Data del conferimento: 4- 11- 1917 M.P.S. Motivo del conferimento: Ufficiale di bordo di un dirigibile che aveva compiuta un’azione notturna di bombardamento sul nemico, visto che l’aeronave, colpita a poppa, in una posizione inclinata di 45 gradi, discendeva precipitosamente alla deriva, e intuito che portando un carico a prora si sarebbe reso possibile il governo del dirigibile, con sereno e cosciente spirito di sacrificio, esponendo la vita per la salvezza dei compagni e dell’aeronave, servendosi di una sottile scala metallica, saliva, nonostante l’oscurità più assoluta, dalla navicella all’involucro, aprendosi un varco nella parte inferiore; indi si trascinava carponi sopra il sottile strato di stoffa fino a prora del dirigibile, sfidando la lacerazione possibile del tessuto e la conseguente caduta. Col suo peso migliorava, così, l’equilibrio dell’aeronave, e rimanendo in tale penosa e rischiosissima condizione per circa un’ora di discesa precipitosa, permetteva al comandante di condurre l’aeronave in territorio nazionale e di atterrare. Cielo di Prosecco, 22 settembre 1917.

cielo di Prosecco

22 settembre 1917



CATTALOCHINO ALCEO

Colonnello

Colonnello ( Fanteria , Comandante del 274° reggimento della brigata "Belluno" ) luogo di nascita: Terni (TR) Data del conferimento: 13- 6- 1918 D.L. alla memoria. Motivo del conferimento: Destinato al comando di una brigata, chiedeva ed otteneva di rimanere al comando del reggimento per una imminente azione, e, con perizia ed entusiasmo, preparava le sue truppe all’attacco della posizione nemica, contro la quale per tre giorni si erano invano sferrati tre precedenti attacchi. Dirigeva poi i suoi reparti contro la posizione stessa, e, poichè le prime ondate battute dall’intenso fuoco avversario di artiglieria e mitragliatrici non riuscivano a progredire, accorreva con i rincalzi, e, postosi alla testa delle truppe, le trascinava all’assalto, raggiungendo l’obiettivo. Mentre già gli arrideva la vittoria, cadde colpito a morte. Mesnjak, 27 agosto 1917.

Mesnjack

27 agosto 1917



CECCHIN GIOVANNI

Tenente

Tenente ( Alpini , 6° reggimento Alpini battaglione "Sette Comuni" comandante 94a compagnia ) luogo di nascita: Marostica (VZ) Data del conferimento: 5- 5- 1918 D.L. alla memoria. Motivo del conferimento: Dl fronte al nemico dimostrò sempre sereno coraggio, cosciente spirito di abnegazione, fiducia in sè e nei propri uomini. Fulgido esempio di eroismo, guidò la propria compagnia all’assalto di forti posizioni nemiche, primo a slanciarsi fuori dei ripari. Con tenace volontà rinnovò ripetute volte gli attacchi, non mai fiaccato dal fuoco avversario, e riorganizzò poi la truppa, rianimandola per nuovi combattimenti. Nell’azione che portò alla conquista di una forte posizione, riconfermò ancora una volta le sue doti di valoroso ed abile condottiero. Ferito gravemente da una scheggia di granata nemica, manteneva fermo contegno, incurante del dolore che lo straziava, ma fiero dell’esito vittorioso conseguito nell’azione. Si spegneva tre giorni dopo, in seguito alla ferita riportata. Cima Ortigara, 10 - 19 giugno 1917. Nota: ---------- Di fronte al nemico dimostrò sempre sereno coraggio, spirito cosciente di abnegazione, fiducia in sé e nei propri uomini. Fulgido esempio di eroismo, guidò la propria Compagnia all'assalto di forti posizioni nemiche, primo a slanciarsi fuori dai ripari. Con tenace volontà rinnovò ripetute volte gli attacchi non mai fiaccato da fuoco avversario e riorganizzò poi la truppa rianimandola per nuovi combattimenti. Nell'azione che portò alla conquista di una forte posizione riconfermò ancora un volta le sue doti di valoroso ed abile condottiero. Ferito gravemente da una scheggia di granata nemica manteneva fermo contegno, incurante del dolore che lo straziava ma fiero dell'esito vittorioso conseguito nell'azione. Si spegneva tre giorni dopo in seguito alla ferita riportata. Medaglia d'Argento - Inviato col proprio plotone ad assaltare di giorno una trincea nemica munita di mitragliatrici si spingeva risolutamente all'assalto di essa nonostante venisse fatto segno a vivo fuoco. Ferito leggermente ed impossibilitato a proseguire per un salto di roccia dando prova di fermezza e di alto sentimento del dovere restava sul posto. Si cacciava giù per i crepacci minacciando di fianco l'avversario e cooperando, così, attivamente alla conquista della linea nemica. Già distintosi in precedenti combattimenti per slancio e coraggio in circostanze difficili. Medaglia d'Argento - Alla testa del proprio plotone, con mirabile e cosciente ardimento, sotto il violento e continuo fuoco nemico, in un terreno scoperto ed impervio per cinque volte assaltava una forte posizione conducendo infine il proprio reparto alla conquista della posizione stessa.

Cima Ortigara

10 - 19 giugno 1917



CERBONI UMBERTO

Tenente

Tenente 80° reggimento fanteria della brigata "Roma" dell' 8a compagnia luogo di nascita: Roma (RM) Data del conferimento: 10- 8- 1923 R.D. alla memoria. Motivo del conferimento: In giornate che misero a dura prova il valore e la resistenza dei nostri, seppe con la compagnia al suo comando, mercè il grande ascendente morale e l’esempio del valore personale, costituire una linea di petti irremovibili. Ricevuto l’ordine di abbandonare la sua insostenibile posizione, ripiegava coi resti del valoroso reparto, riportandolo al fuoco su altro punto del fronte. Successivamente, avuto il compito di guarnire una posizione avanzata, dalla quale si sarebbe poi dovuto sferrare un contrattacco, vi si portava alla testa di un manipolo dei suoi. Accerchiato da un nugolo di nemici che gli intimarono la resa, benchè conscio dell’impossibilità di compiere il suo mandato, si lanciava eroicamente nella lotta, abbattendo i più audaci col calcio del moschetto. Percosso, ferito, stretto più da vicino, neppure si arrese ed altri nemici uccideva all’arma bianca finché, sopraffatto dal numero, cadeva da eroe, fulgido esempio del più alto valore, spinto fino al consapevole sacrificio di se stesso, nel compimento del dovere. Altipiano di Pozza (Trentino), 15 - 17 maggio 1916.

Altipiano di Pozza (Trentino)

15 - 17 maggio 1916



CHIARLE FELICE

Maggiore

Maggiore XVII Gruppo di artiglieri da montagna luogo di nascita: Peschiera sul Garda (VR) Data del conferimento: 3- 12- 1916 D.L. alla memoria. Motivo del conferimento: Comandante di un gruppo di artiglieria da montagna in sussidio alle fanterie, e mancando di capitano una delle sue batterie più esposte, ne assumeva personalmente il comando, che tenne per quattro giorni sotto l’intenso bombardamento nemico e fino a quando gli vennero distrutti tutti i pezzi. Ferito nei primi due giorni alla spalla ed alla testa, si rifiutava di lasciare i suoi uomini e la posizione e concorreva, poi con i superstiti all’assalto alla baionetta con le fanterie, cadendo eroicamente sul campo. Trambilleno, 15 - 18 maggio 1916. Nota: Nato nel 1871 a Peschiera (Verona) Maggiore in servizio permanente effettivo 3° Reggimento Artiglieria da Montagna Comandante 17° Gruppo.

Trambilleno

15 - 18 maggio 1916



CHIESA DAMIANO

Sottotenente

Sottotenente 963a batteria del 2° raggruppamento d'assedio della 34a divisione luogo di nascita: Rovereto (TN) Data del conferimento: 26- 10- 1919 R.D. alla memoria. Motivo del conferimento: Fervente apostolo dell’italianità della sua terra, quando suonò l’ora di affermarla con le armi, tra i primi accorse come semplice soldato ed insistentemente sollecitò, finché l’ottenne, l’onore di essere destinato ai reparti più avanzati, dove rese utilissimi servigi in ardite operazioni ad immediato contatto con l’avversario, noncurante dell’estrema gravità che avrebbe avuto per lui l’eventuale cattura. Sottotenente in una delle batterie più avanzate, allo sferrarsi di un attacco di soverchianti forze nemiche, pur sapendo che era stato dato ordine che egli fosse ritirato indietro in caso di evidente pericolo, volle rimanere al suo posto, per sciogliere fino all’ultimo il voto del proprio patriottismo, ed anche quando, per l’incontenibile appressarsi della travolgente onda avversaria, i pezzi furono resi inservibili per essere abbandonati, volle restare a combattere, cercando invano sul campo quella morte che sola poteva ormai salvarlo dal supremo martirio. Circondato e fatto prigioniero, subì con stoica fermezza i maltrattamenti dei nemici. Tratto dinanzi ai giudici, riaffermò solennemente i suoi sentimenti di appassionata italianità e con fiero atteggiamento affrontò il supplizio, cadendo fucilato, col nome d’Italia sulle labbra; fulgido esempio di patriottico ardore e di insigne eroismo. Costa Violina (Trento), 15-19 maggio 1916.

Costa Violina (Trento)

15 - 19 maggio 1916



CHINOTTO EDOARDO

Generale

Generale di C. d'Armata 111° e 112° reggimento della 14a divisione luogo di nascita: Arona (NO) Data del conferimento: 1- 1- 1917 M.P.S. alla memoria. Motivo del conferimento: Sul Carso, comandante di brigata, ferito due volte il 25 luglio 1915 e nuovamente l’8 agosto, volle rimanere alla testa delle sue truppe, che guidò alla conquista di forti trinceramenti nemici, dando continua prova di tenacia e di sprezzo del pericolo. Sul medio Isonzo, comandante di divisione, sebbene in precarie condizioni di salute, lasciò il comando solo allorché dovette farsi operare. Appena in condizioni di reggersi in piedi, chiese ed ottenn~ di tornare al posto di combattimento; destinato al comando del settore di Monfalcone, lo tenne fino agli ultimi giorni di sua vita; mirabile esempio a tutti del più alto spirito di sacrificio e delle più belle virtù militari. Prode condottiero, valoroso soldato, morì dopo aver consacrato alla Patria anche le estreme energie, solo deplorando di non poter più nulla dare all’Italia ed al suo Re. Altipiano Carsico, Medio Isonzo, Settore di Monfalcone, luglio 1915- agosto 1916.

Altipiano Carsico, Medio Isonzo, Settore di Monfalcone

luglio 1915 - agosto 1916



CIAMARRA ANTONIO

Aspirante Ufficiale

Aspirante Ufficiale ( Alpini , Comandante della 102a compagnia del 3° reggimento Alpini "Moncenisio") luogo di nascita: Torella del Sannio Napoli (NA) Data del conferimento: 22- 12- 1918 D.L. Motivo del conferimento: Comandante del primo plotone di attacco contro una forte e ben munita posizione, si slanciava all’assalto con magnifico impeto. Gravemente ferito da una pallottola esplosiva, impavido incitava con la parola e con l’esempio i dipendenti a proseguire nella lotta, spingendosi egli stesso fin sotto il reticolato nemico. Ferito nuovamente per ben sette volte, con fulgido eroismo continuava ad incitare i dipendenti alla resistenza fino a che, esausto per le numerose ferite, dovette essere portato via quasi esanime. Monte Tomba, 28 novembre 1917. Nota: --------- Nato a Napoli il 25.8.1891.Battaglione Moncenisio. 3° Regimento Alpini.  Comandante del primo plotone d'attacco contro una forte e ben munita posizione, si slanciava all'assalto con magnifico impeto. Gravemente ferito da pallottola esplosiva, impavido incitava con la parola e con l'esempio i dipendenti a proseguire la lotta, spingendosi egli stesso fin sotto il reticolato nemico. Ferito nuovamente per ben sette volte, con fulgido eroismo continuava ad incitare i suoi alla resistenza fino ache, esausto per le ferite riportate, dovette essere portato via quasi esanime.

Monte Tomba

28 novembre 1917



CIANCABILLA FULVIO

Tenente

Tenente ( Fanteria , Comandante 3a compagnia del settore Monfalcone ) luogo di nascita: Modena (MO) Data del conferimento: 8- 8- 1920 R.D. Motivo del conferimento: Mutilato del braccio sinistro, resogli inerte da ferite riportate in combattimento, e non ancora del tutto guarito, volontariamente tornava al proprio reggimento abbandonando il luogo di cura in cui trovavasi ricoverato e per nove mesi teneva in linea il comando di un reparto. In una grave circostanza, in cui un improvviso poderoso attacco nemico minacciava seriamente di travolgere la difesa di una nostra vicina importante posizione per primo accorreva con la propria compagnia a prevenire l’avversario. Ferito durante l’avanzata da un proiettile che gli rendeva inservibile anche il braccio destro, continuava con eroica fermezza nell’impresa ed occupava l’obiettivo, donde validamente cooperava poi, con le sopraggiunte altre compagnie del battaglione, a respingere ripetuti attacchi. Sospinto infine dal suo generoso impulso, malgrado le condizioni fisiche in cui era ridotto, dando fulgido esempio delle più alte virtù militari, slanciavasi per primo all’inseguimento trascinando i dipendenti entusiasmati del suo insigne valore, ma colpito gravemente nella regione cervicale da una fucilata sparatagli a bruciapelo da nemici sbucati all’improvviso da un cespuglio, veniva raccolto dai suoi uomini, paralizzato in ogni movimento. Flondar, 26 maggio 1917.

Flondar

26 maggio 1917



CIANO COSTANZO

Ammiraglio d'Armata

Ammiraglio d'Armata ( M.M. , Comandante della squadriglia Mas ) luogo di nascita: Livorno (LI) Data del conferimento: 31- 10- 1923 D.L. Motivo del conferimento: Al comando di una squadriglia di Mas percorreva 90 miglia entro mari nemici, spingendosi per angusti sinuosi canali, sorpassando strettoie sbarrate e difese da artiglierie, raggiungendo lo scopo di lanciare i sei siluri delle sue tre unità contro le navi rifugiate nella parte più profonda di un munito ancoraggio avversario. Rifaceva quindi lo stesso cammino opponendosi alla reazione del nemico, la quale, per mare, per terra, per aria si presentava facilissima, naturale, sicura sulla via del ritorno. Buccari, 10 - 11 febbraio 1918. Altre decorazioni: 13- 1- 1919 Commendatore dell'Ordine Militare d'Italia, 14- 6- 1918 Ufficiale dell'Ordine Militare d'Italia, 8- 5- 1918 Cavaliere Ordine Militare d'Italia

Buccari

10-11 febbraio 1918


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