MEDAGLIE D'ORO AL VALORE MILITARE DELLA GRANDE GUERRA
|
|
|
|
|
|
Capitano ( Fanteria , Comandante del II° battaglione ) luogo di nascita: Loreto Aprutino (PE) Data del conferimento: 11- 3- 1924 R.D. alla memoria: Motivo del conferimento: Valoroso fra i valorosi di una gloriosa brigata, animatore impareggiabile, fulgido esempio di bravura, di abnegazione e di fede incrollabile, eccezionalmente dotato di capacità e di slancio, sempre e dovunque eroicamente condusse il suo reparto nelle più sanguinose azioni, sul Carso, sugli altipiani e sul Piave. Quivi nella turbinosa battaglia, benchè ferito, alla testa dei suoi reparti proseguiva nel violento attacco contro preponderanti forze avversarie. Impegnata una accanitissima mischia, minacciato di accerchiamento, con impeto travolgente riusciva ad aprirsi un varco, liberandosi dalla stretta nemica e trascinando seco numerosi prigionieri. Poco dopo, colpito a morte da proiettile nemico incitava ancora i dipendenti a persistere nella lotta e spirava sul campo, inneggiando alla Patria. Croce di Piave, 16 giugno 1918.
|
Croce di Piave |
|
|
|
|
|
|
|
|
Sottotenente di Fanteria 142° dellla brigata di "Catanzaro" luogo di nascita: Marmanno (CO) Data del conferimento: 1- 6- 1916 D.L. alla memoria motivo del conferimento: Circondato col proprio plotone da preponderanti forze nemiche, essendogli stato intimato di arrendersi, rifiutò di darsi prigioniero, trascinando anzi i superstiti del suo reparto all’assalto e continuando a combattere finchè cadde, colpito a morte. La sua eroica condotta determinò nel battaglione quel movimento di contrassalto, che valse a fugare l’avversario e ad assicurare la vittoria. Castelnuovo del Carso, 26 luglio 1915
|
Castelnuovo del Carso |
|
|
|
|
|
|
|
|
Tenente Colonnello ( Fanteria , Comandante di una sezione mitraglieri "Fiat" della 1a compagnia ) luogo di nascita: Milano (MI) Data del conferimento: 23- 3- 1919 D.L. Motivo del conferimento: Magnifica figura di ufficiale, in campagna fin dal suo inizio, provato in numerosi combattimenti, in cui brillarono costantemente il suo fulgido eroismo e il suo altissimo spirito di sacrificio, comandante di una sezione di mitragliatrici d’assalto, con irresistibile slancio, alla testa dei suoi uomini, muoveva all’attacco di una ben munita posizione nemica, e vi arrivava per primo, distruggendone il presidio. Concentratosi sulla linea conquistata il fuoco di quattro mitragliatrici avversarie che cagionavano forti perdite, postava le proprie armi in sito sprovvisto di riparo e, manovrandone una personalmente, le controbatteva efficacemente, riducendole al silenzio. Contrattaccato da forti masse nemiche, unico ufficiale in linea e con la sezione ridotta a pochi uomini, resisteva con disperata tenacia per oltre due ore, infliggendo forti perdite all’avversario e dando agio ai rincalzi di sopraggiungere. Il giorno dopo, costretta la linea a ripiegare per uno sfondamento laterale, di propria iniziativa, proteggeva il movimento di ritirata con le proprie armi, infliggendo al nemico nuove fortissime perdite e contrastandone per lungo tempo l’avanzata. Esaurite le munizioni ed accerchiato, all’avversario che gli intimava la resa, rispondeva fieramente: “No! son fiamma nera!” ed a colpi e bombe si apriva la strada, ponendosi in salvo con le armi. Incontrati i rincalzi, tornava con essi al contrattacco, giungendo ancora tra i primi sulla posizione, contribuendo validamente a riconquistarla e respingendo poi i furiosi contrattacchi. Ferito, non abbandonava il suo posto di combattimento, ed in una azione di pattuglia distruggeva a colpi di bombe una mitragliatrice nemica, mettendone fuori combattimento i serventi. Fulgido esempio di tenacia e di valore. S.Pietro Novello, Fosso Palumbo, 17 - 19 giugno 1918.
|
San Pietro Novello, Fosso Palumbo |
|
|
|
|
|
|
|
|
Maggiore in Seconda Comandante della 6a compagnia del 39° reggimento della brigata "Bologna" luogo di nascita: Roma (RM) Data del conferimento: 2- 10- 1922 R.D. alla memoria. Motivo del conferimento: Volontario di guerra, prese parte ad importanti azioni, animato sempre da grande entusiasmo ed amor di Patria. Sebbene febbricitante, volle partecipare ad una importante azione, ove, con sommo sprezzo del pericolo, fu sempre fra i combattenti nei momenti più pericolosi della lotta. Trovatosi presso una compagnia assai provata, della quale era caduto il comandante, assumeva il comando del reparto e ne incorava gli uomini, incitandoli a vendicare il loro capitano, poscia li lanciava all’attacco. Spintosi quindi arditamente in ricognizione fra le linee nemiche, attraverso terreno insidiosissimo, fra il violento fuoco di numerose mitragliatrici, riusciva a segnalare in tempo un movimento aggirante sul fianco destro, sicchè fu possibile sventare la mossa. Ripetutamente colpito da una raffica di mitragliatrici, cadeva gloriosamente sul campo, gridando: Non pensate a me, avanti sempre per la grandezza d’Italia; compagni, oggi abbiamo vendicato Caporetto. Montello, 19 giugno 1918.
|
Montello |
|
|
|
|
|
|
|
|
Sottotenente A.A. 87a squadriglia "La Serenissima" luogo di nascita: Venezia (VE) Data del conferimento: 19- 8- 1921 R.D. alla memoria. Motivo del conferimento: Pilota di raro ardire e di virtù eccezionali iniziava, per primo, una serie di bombardamenti e mitragliamenti di grande efficacia, eseguiti tutti a quota bassissima su importanti centri di vita del nemico, alcuni dei quali nelle più remote retrovie avversarie. Non ancora ristabilito da recente malattia, pur di partecipare ad una di queste importantissime azioni sopra scalo ferroviario importante, partiva in volo di propria iniziativa, e con audacia e perizia effettuava il bombardamento riuscito efficacissimo. Al ritorno, per causa accidentale, precipitava al suolo sullo stesso campo di partenza, chiudendo così il servizio di magnifico soldato dell’aria con olocausto della sua valorosa esistenza. Già decorato di tre medaglie d’argento ed una di bronzo al valore militare. Cielo di La Comina - Franzensfeste, Casarsa, Portogruaro, agosto - ottobre 1918.
|
La Comina, Franzensfest, Casarsa, Portogruaro |
|
|
|
|
|
|
|
|
Sottotenente di Fanteria Comandante di una sezione pistole mitragliatrici del II battaglione luogo di nascita: Controguerra Data del conferimento: 10- 8- 1923 R.D. alla memoria Motivo del conferimento: Comandante di una sezione mitragliatrici, uscì per primo dalla trincea all’attacco delle posizioni avversarie, dimostrando slancio e coraggio ammirevoli, sotto il violento fuoco di sbarramento e tra le raffiche di fucileria e mitragliatrici nemiche. Giunto con i suoi uomini sotto i reticolati avversari e trovatili pressochè intatti, benchè fatto segno a preciso tiro, noncurante del pericolo, si accinse per ben tre volte ad aprirvi un varco. Riuscitovi, dopo grandi sforzi, mentre si slanciava all’assalto, trascinando con l’esempio i pochi uomini rimastigli, venne mortalmente ferito. Morì poco dopo, contento di aver visto i suoi soldati penetrare nella linea avversaria, ed esclamando: “La vittoria è nostra! Avanti sempre! Viva l’Italia!. Pod Koriti, 19 agosto 1917.
|
Pod Koriti |
|
|
|
|
|
|
|
|
Sottotenente A.A. Pilota alla 77a squadriglia luogo di nascita: San Donà di Piave (VE) Data del conferimento: 3- 3- 1918 D.L. Motivo del conferimento: Pilota da caccia di ammirevole slancio, dal 30 novembre al 5 dicembre 1917, in una serie di attacchi audacissimi incendiava tre palloni nemici e ne stringeva altri a cessare dalle loro osservazioni. In una speciale circostanza, assaliva l’avversario con tale impeto da attraversare l’aerostato in fiamme, riportando .sul proprio velivolo, gravemente danneggiato, lembi dell’involucro lacerato. Cielo del Piave, 30 novembre - 5 dicembre 1917. Nota: ----- Giannino Ancillotto, sandonatese, fu uno dei migliori piloti da caccia dell’aeronautica italiana nella Grande Guerra. Arruolatosi in aviazione quattro mesi dopo l’inizio delle ostilita’, dimostro’ subito una eccezionale capacita’ come pilota. Opero’ quindi come osservatore d’artiglieria e successivamente entro’ nei reparti da caccia. Ma oltre alle sue imprese, la piu’ nota delle quali fu l’abbattimento di un pallone da osservazione austriaco (Draken) a Rustigne’, da lui letteralmente attraversato con l’aeroplano mentre esplodeva, e che gli frutto’ la medaglia d’oro, un suo grande contributo venne alle operazioni di caccia notturna, allora sul nascere per le primitive qualita’ degli strumenti e delle macchine. Nella seconda meta’ del conflitto, erano iniziati i bombardamenti cosiddetti " strategici ", contro le citta’ e le installazioni industriali avversarie. Se di giorno la caccia otteneva qualche risultato, di notte i cieli erano dominati dai Caproni, dai Gotha e dagli Zeppelin. A queste incursioni era difficile opporsi, ed era difficile volare di notte, privi di riferimenti, ed individuare i bersagli. Ancillotto vi provo’. Nella notte del 24 luglio 1918 riusci’, in una sola sortita, ad abbattere due aeroplani nemici, fatto unico nella storia della I° Guerra Mondiale. Ricorderemo di lui ancora un solo episodio misconosciuto legato al conflitto.Avendo gli Austriaci installato a Villa Ancillotto un loro Comando ed un Osservatorio, e dopo che fu dato l’ordine di distruggerli, volle essere egli stesso ad eseguire la missione, e mitraglio’ a bassa quota la sua abitazione. Terminato il conflitto, opero’ per diffondere l’industria aeronautica nazionale nel Sud America, compiendo fra l’altro il 2 maggio 1919 l’atterraggio alla piu’ alta quota mai sino ad allora raggiunta, nella citta di Cerro de Pasco in Peru’. In seguito opero’ in Somalia, sempre compiendo voli per fini stavolta pacifici. Mori’ prematuramente nella notte fra il 17 ed il 18 ottobre 1924, uscendo di strada alla guida della propria automobile mentre si recava ad un raduno di medaglie d’oro.
|
cielo del Piave |
30 novembre 1917 - 5 dicembre 1917
|
|
|
|
|
|
|
|
1° Capitano ( M.M. , 1° Capitano del CEMM ) luogo di nascita: Siracusa (SR) Data del conferimento: 18- 1- 1919 M.P.S. Motivo del conferimento: Con sublime spirito di sacrificio e sommo disprezzo di ogni pericolo si offriva volontario per formare l’equipaggio di un motoscafo destinato a forzare il porto di Pola. Con ammirevole freddezza coadiuvava il suo comandante nel forzamento della base nemica, fulgido esempio di virtù militari e di devozione al dovere. Pola, notte sul 14 maggio 1918.
|
Pola |
|
|
|
|
|
|
|
|
Capitano di Vascello ( M.M. , Ispettore delle formazioni pre e post-militari marittime di Savona ) luogo di nascita: Savona (SV) Data del conferimento: 19- 6- 1918 M.P.S. Motivo del conferimento: Comandante di piccola silurante in perlustrazione nelle acque di Dalmazia, assecondava con pronta intelligenza, immediata decisione e mirabile ardimento il comandante della sua sezione nel portare a fondo l’attacco contro una poderosa forza navale nemica. Superata la linea fortissima delle scorte, procedeva risolutamente all’attacco di una delle corazzate e, con animo gagliardo, straordinaria abilità e fortunata audacia, lo portava a compimento esplicando così le più belle doti di perizia militare e marinaresca. Costa Dalmata, notte sul 10 giugno 1918. Nota: ------ Alle 17 dell’8 al Comando della Sezione M.A.S. 15 - Capo Timoniere GORI Armando e M.A.S. 21 - Guardiamarina di Complemento Sig. Aonzo Giuseppe lasciò Ancona al rimorchio delle Torpediniere 12 O.S. e 15 O.S. Alle 21 mollò il rimorchio al punto di J 44° 07’ 30” N - l 14° 14’ Est. Atmosfera molto fosca e mare calmissimo. Proseguo con Rv 41° per il Canale di Selva ed alle 23,30 sono al traverso dell’isolotto di Lutostrak a un miglio da questo. Metto in mare due grossi rampini con tanta cima di rimorchio da poter rastrellare a 30 metri di profondità. Alle 24 h ancoro al punto di B restandoci con motori spenti in agguato. Alle 2h 5m a.m. metto in moto dirigendo per l’uscita, rimorchiando i rampini, ed alle 2,30 sono nuovamente al traverso dall’isolotto Lutostrak ad una distanza da questo di miglia 1,5. Il rastrellamento, secondo le istruzioni avute, ha per scopo di accertare o meno la presenza di sbarramenti con mine collegate a profondità inferiori ai 30 metri dal pelo d’acqua. Sia all’andata che al ritorno dà esito negativo. Da Lutostrak proseguii per il punto A sul quale verso le 4,15 dovrebbe avvenire la riunione con le torpediniere. Verso le 3,15 essendo a circa miglia 6,5 da Lutostrak avvistai leggermente a poppavia dal traverso e sulla dritta una grande nuvola di fumo. Esclusa l’ipotesi che potessero essere le nostre torpediniere, che in quell’ora avrebbero dovuto trovarsi in vicinanza del punto A, e che in ogni caso non avrebbero potuto emettere tanto fumo, giudicai che, scoperto dalla Stazione di Gruiza, Cacciatorpediniere o Torpediniere provenienti da Lussino fossero venuti a darmi caccia. Tale ipotesi oltre che dalla provenienza delle unità (Nord) era giustificata dal fatto che colli d’oca ai tubi di scarico e cassette imbottite ai rinvii e alle punterie dei motori se diminuiscono di molto il rumore, sono insufficienti specie con notte calma e brumosa. Essendo già l’alba non ritenni consigliabile prender caccia perché con l’aumentare della luna i Cacciatorpediniere avrebbero facilmente, in vicinanza della costa nemica, avuto ragione dei due M.A.S. la cui velocità massima con siluri, si aggira sulle 20 miglia. Decisi perciò di approfittare della luce incerta per prevenire l’attacco e perciò invertivo seguito dal M.A.S. 21 la rotta, dirigendo sulle unità nemiche alla minima velocità onde non far rumore ed evitare i baffi a prua che avrebbero tradito la mia presenza. Avvicinando il nemico, mi accorsi dell’inesattezza dell’ipotesi, trattandosi di due grosse navi scortate da 8 a 10 cacciatorpediniere che le proteggevano di prora a poppa e dai fianchi. Decisi di eseguire il lancio alla minima distanza possibile e perciò diressi in modo da portarmi all’attacco passando fra i due caccia che fiancheggiavano la prima nave. Per scapolare il caccia sulla mia sinistra, portai la velocità da 9 a 12 miglia riuscendo senza essere scorto a oltrepassare di 100 metri la linea dei caccia e lanciare i due siluri contro la prima nave e scoppiavano quello di dritta fra il 1° e il 2° ciminiere, quello di sinistra fra il ciminiere poppiero e la poppa sollevando due grandi nuvole d’acqua e fumo nerastro. I siluri essendo preparati per attacco contro siluranti erano regolati a 15 m. La nave non esegui alcuna manovra per evitare i siluri. Il Cacciatorpediniere alla mia sinistra accortosi del lancio dirigeva per tagliarmi la ritirata riuscendo ad evoluzione compiuta del M.A.S. a mettersi sulla mia scia ad una distanza da 100 a 150 metri. Apriva il fuoco con un sol pezzo con colpi ben diretti ma leggermente alti che scoppiavano di prora. Per evitare la rettifica del tiro non usai le mitragliere, e tenendosi il C.T. esattamente sulla mia scia, lanciai una bomba antisommergibile che non scoppiò. Una seconda bomba scoppiò vicino alla sua prora. Esso accostò immediatamente di 90° ed io con accostata a sinistra ne aumentai la distanza perdendolo poco dopo di vista. Nel frattempo date le condizioni di luce e lo stato di allarme, per le quali non era consigliabile l’intervento delle nostre due torpediniere, eseguivo per due volte il segnale convenzionale stabilito: tre separatori un very verde: Ho silurato ritiratevi su Ancona. Verso le 5h avendo avvistate le torpediniere, alle quali si era già congiunto il M.A.S. 21, segnalavo le notizie, onde ne fosse data comunicazione radiotelegrafica alle Autorità Superiori. Il M.A.S. 21, come risulta dall’allegato rapporto del Guardiamarina di Complemento Sig. Aonzo, eseguiva l’attacco contro l’altra nave. Il lancio del siluro di dritta procedeva ed il siluro regolato a due metri scoppiava a poppavia delle ciminiere. Il lancio del siluro di sinistra per incompleta apertura della tenaglia non avvenne regolarmente ed il siluro mancò il bersaglio. Il Comandante del M.A.S. 21 che effettuò il lancio poco dopo il M.A.S. 15 dichiara di avere veduto la prima nave già sbandata. Poco dopo l’abbandono dell’inseguimento da parte del C.T. fu veduto un piccolo proiettore con fascio verso Nord ma non si è capita la segnalazione. Il personale dei M.A.S. ha dato prova delle più belle virtù di calma e di coraggio sia nell’attacco sia nell’inseguimento. Nessun danno ai M.A.S. né alle persone. Durante il ritorno si è dovuto lamentare qualche inconveniente ai motori in conseguenza della qualità della benzina piuttosto ricca di acqua nonostante venga accuratamente filtrata all’immissione nei depositi. Alle ore 7 entravo nel porto.
|
Costa Dalmata |
|
|
|
|
|
|
|
|
Tenente Colonnello ( Fanteria , 151° reggimento della brigata "Sassari" ) luogo di nascita: Vallecrosia (IM) Data del conferimento: 16- 8- 1918 D.L. alla memoria. Motivo del conferimento: Comandante di un reggimento, visto che il nemico con un potente contrattacco aveva rioccupato un importantissimo punto poco prima conquistato e poi perduto da un nostro battaglione, accorreva prontamente sul posto, riordinando le proprie truppe, le rianimava, e, incurante del violento tiro dell’artiglieria avversaria, postosi alla loro testa, con magnifico impeto, che decise irresistibilmente a trascinarle, metteva in precipitosa fuga l’avversario. Prode fra i prodi, cadeva colpito a morte, chiudendo gloriosamente una vita che era stata tutta un continuo fulgido esempio di valore. Col del Rosso, 28 gennaio 1918.
|
Col del Rosso |
|
|
|
|
|
|
|
|
Caporale 1120ª compagnia mitragliatrici del 241° reggimento fanteria luogo di nascita: S. Fiorano (MI) Data del conferimento: 28- 9- 1919 R.D. Motivo del conferimento: Ferito ad un braccio mentre, ritto nella persona, tagliava i reticolati nemici, visto cadere il, proprio ufficiale, che gli era vicino, mise fuori combattimento l’uccisore. Nell’accingersi poi a porre al sicuro la salma del superiore, essendo stato ordinato l’assalto alle trincee avversarie, vi partecipò con mirabile valore per ben due volte, tornando non appena possibile, ad ultimare il generoso compito già prima interrotto. In seguito, ferito ad una spalla, continuò a combattere con impareggiabile tenacia; colpito per la terza volta, si slanciò con furia sulla trincea nemica, infliggendo gravissime perdite ai difensori della stessa. Si portò quindi strisciando sul terreno, in altro tratto di trincea avversaria, dalla quale continuò a far fuoco per ancora 5 ore, dopo che il suo battaglione aveva ripiegato, ritirandosi infine egli stesso durante la notte e riportando ancora utili informazioni. Fulgido esempio di costante ardimento e di incomparabile fermezza. Monte Rothech, 4 agosto 1915.
|
Monte Rothech |
|
|
|
|
|
|
|
|
Capitano Tenente ( Artiglieria , 40° reggimento artiglieria da campagna ) luogo di nascita: Treia (MC) Data del conferimento: 23- 10- 1921 R.D. alla memoria. Motivo del conferimento: Eroica figura di sacerdote e di soldato, durante cruento combattimento, ottenuto, dopo viva insistenza, di unirsi alla prima ondata d’assalto, slanciavasi, munito soltanto di bastone, alla testa dei più animosi, giungendo per primo sulla trincea nemica. Colpito mortalmente al ventre da scheggia di granata, incurante di sè, rimaneva in piedi, appoggiato ad un albero, ad incorare i soldati. Trasportato a viva forza al posto di medicazione, sebbene morente, consolava, con stoica virtù, gli altri feriti e spirava glorificando e benedicendo la fortuna delle nostre armi. Monte Grappa, 6 luglio 1918. Note: ---- Nato a Treia (Macerata) il 14.3.1888.
|
Monte Grappa |
|
|
|
|
BADINI nobile GIANGIACOMO dei Conti di BELLASIO e di ROVERETO
|
|
|
|
3° Artiglieria da Campagna Capitano ( Artiglieria , Comandante della 10a batteria da 105/28 ) luogo di nascita: Adria (Ro) Data del conferimento: 1- 2- 1920 R.D. alla memoria. Motivo del conferimento: Sottocomandante di una batteria in marcia, attaccata di sorpresa dal nemico durante il ripiegamento dall’Isonzo al Piave, con straordinaria audacia si gettava primo sugli avversari più vicini, abbattendoli a colpi di pistola. Accerchiato, continuava con insuperabile energia a tener testa agli assalitori. Colpito a morte ed atterrato, all’intimazione di resa rispondeva: No, l’artiglieria italiana non si arrende!” ed incitando ancora i suoi artiglieri, tentava con supremo sforzo di rialzarsi per continuare la lotta, ma trafitto a pugnalate, ricadeva al suolo esanime. Fulgido e glorioso esempio di alto sentimento dell’onore militare. Codroipo, 30 ottobre 1917.
|
Codroipo |
|
|
|
|
|
|
|
|
Tenente di Vascello ( M.M. , Comandante del battaglione d'assalto "Caorle" ) luogo di nascita: Monticchio di Bagno (AQ) Data del conferimento: 13- 6- 1918 D.L. alla memoria. Motivo del conferimento: Comandante di un battaglione di marinai, mentre preparavasi una operazione sull’estrema bassura del Piave, volle personalmente osare un’arrischiata ricognizione tra i canneti e i pantani della sponda sinistra perchè, dallo strappato segreto delle difese nemiche, traesse maggiore sicurezza la sua gente. Tutto vide e frugò, e sventato l’allarme, già trovava riparo, quando notò la mancanza di uno dei suoi arditi. Rifece allora da solo la via perigliosa per ricercarlo e, scoperto poi dal nemico mentre ripassava il fiume, e fatto segno a vivo fuoco, veniva mortalmente ferito. Guadagnata la sponda destra in gravissime condizioni, conscio della fine imminente, con mirabile forza d’animo e completa lucidità di mente, riferiva anzitutto quanto aveva osservato nella sua ricognizione, e dirigendo ai suoi infiammate parole, atteggiato il volto a lieve sorriso che gli era abituale, si diceva lieto che il suo sacrificio non sarebbe stato vano. E passò sereno qual visse, fulgido esempio delle più elette virtù militari, coronando con gloriosa morte una vita intessuta di luminoso coraggio, di fredda, consapevole e fruttuosa audacia, del più puro eroismo. Basso Piave, 12 marzo 1918. Nota: ----------- Comandante di un battaglione di marinai, nell'eseguire personalmente una ricognizione oltre il Piave, venne mortalmente ferito. Riguadagnata egualmente la sponda destra, benchè conscio dell'imminente fine, riferiva con calma e serenità i risultati della sua operazione, e spirava animando i suoi alla lotta e dicendosi lieto che il suo sacrifizio non fosse stato vano (Basso Piave, 12 marzo) ------- " Nei primi mesi della guerra, a bordo della torpediniera Ardea, battè il basso Adriatico in pericolose crociere; comandante poi di un treno armato del litorale, tolse agli Austriaci la bramosia di cannoneggiare le città indifese della costa italiana. (...) Dopo Caporetto, sognò un posto d'nore nelle trincee accanto alla morte. E fu comandante di quel battaglione di marinai che si chiamò Monfalcone e che tanto contribuì alla resistenza sul Basso Piave. Alla fine di febbraio del 1918, ebbe il comando interinale del battaglione d'assalto Caorle, al quale era stato affidato il compito di un'offensiva per rettificare le nostre linee di difesa e di allontantare il pericolo che sovrastava Venezia"
|
basso Piave |
|
|
|
|
|
|
|
|
Capitano ( Fanteria , Comandante della 5a compagnia del II battaglione del 45° reggimento brigata "Reggio" ) luogo di nascita: Novi Ligure. Data del conferimento: 2- 6- 1921 R.D.alla memoria. Motivo del conferimento: Diede costante esempio di calma ed ardimento ai suoi soldati. Comandante di una compagnia, la condusse valorosamente all’attacco di forti posizioni nemiche. Ferito, continuò ad avanzare, incitando i suoi all’ultimo sforzo. Colpito una seconda volta e mortalmente, si trascinò sulla cima conquistata e gettò al nemico l’ultima sfida, ed ai suoi l’ultimo appello: “Abbiamo vinto, avanti ragazzi ! “. Cima Sief, 20 settembre 1917.
|
Cima Sief |
|
|
|